Papilloma virus, come funziona il vaccino e perché è fondamentale f…

Il papilloma virus fa ancora paura, nonostante i progressi fatti recentemente dalla medicina. Sottoporsi al vaccino può essere davvero provvidenziale.

La ricerca scientifica ha fatto passi da gigante e ha reso guaribili malattie che prima non lo erano, nonostante questo alcune fanno ancora paura nel momento in cui vengono diagnosticate. Tra questi c’è il papilloma virus, conosciuto anche come infezione da HPV, che è rappresentato da una famiglia di 200 ceppi di virus, in grado di infettare sia gli uomini sia le donne.

Questa è l’infezione sessuale pù trasmessa ed è l’unica riconosciuta come causa principale per l’insorgenza del tumore della cervice uterina, per cui diventa necessario da parte della cittadinanza femminile sottoporsi a controlli periodici presso il ginecologo di fiducia. Solo nell’1% dei casi può però progredire in un tumore vero e proprio.

Il vaccino per il papilloma virus è fondamentale

Attenzione, però, il papilloma virus non insorge solo in via sessuale. Questo è infatti coinvolto in due diversi tipi di tumore:

• genitali (sia maschili, sia femminili);
• extragenitali (coinvolgono cavo orale, laringe e faringe).

In molti casi non ci si può nemmeno rendere conto di averlo contratto, proprio perché risulta essere transitorio e asintomatico. Se dovessero essere invece evidenziati dei sintomi ritenuti “sospetti” sarebbe bene non sottovalutare la situazione e rivolgersi a un medico il prima possibile. Tra questi possiamo segnalare: condilomi o escrescenze a livello delle mucose generali o orali, lesioni benigne della cute o delle mucose, quali verruche su mani, viso, piedi e genitali. Chi dovesse andare incontro a questa situazione potrebbe riscontrare prurito, dolore e senso di fastidio, che alla lunga può risultare più forte.

Nel caso del tumore alla cervice uterina è necessario sottoporsi al pap test, meglio se una volta l’anno in occasione della visita ginecologica. Il metodo di prevenzione migliore, oltre ai rapporti sessuali con preservativo, è dato però dalla vaccinazione, che può rivelarsi davvero efficace.

Il vaccino è l’unico sistema adatto per prevenire l’infezione e le lesioni di cui è responsabile, essendo in grado di assicurare una copertura pari al 90%. I medici in genere la consigliano a partire dai 12 anni di età in entrambi i sessi, chi non lo avesse fatto prima può comunque pensarci, sempre consultandosi con uno specialista, anche fino ai 45 anni di età e oltre. Questa può garantire risultati positivi anche in caso di contatto con il virus HPV, sia dopo un intervento chirurgico di rimozione sia per rafforzare il sistema immunitario e arrivare così a debellarlo.

Attenzione ai tempi di incubazione

Ancora adesso, nonostante le campagne di screening che riguardano molti tumori, spesso si tende a sottovalutare la possibilità di incorrere in una malattia se non si riscontrano sintomi. Le donne sono in genere più attente nell’effettuare una visita ginecologica annuale come forma di prevenzione rispetto agli uomini, ma anche in questo caso esistono delle eccezioni, soprattutto perché un controllo simile è ancora ritenuto motivo di imbarazzo da parte di molti.

Non si dovrebbe mai dimenticare l’uso del profilattico in ogni rapporto, soprattutto se si hanno con partner occasionali, di cui evidentemente non si può conoscere la storia clinica. Chi ha avuto rapporti anali o orali non protetti dovrebbe inoltre effettuare una valutazione presso un colonproctologo e uno stomatologo, che potranno valutare l’eventuale comparsa di lesioni in quelle sedi

Tutte le malattie a trasmissione sessuale hanno inoltre dei tempi di incubazione che vengono solitamente rispettati prima della comparsa dei sintomi, ma non si può nemmeno escludere la comparsa di diverse malattie in contemporanea. Ogni tipo di vergogna dovrebbe quindi essere abbandonata per poter eliminare ogni dubbio a riguardo con il medico di fiducia.

Attenzione inoltre allo stress, problema con cui molti di noi convivono praticamente con cadenza quasi quotidiana. Questo tende ad abbassare il sistema immunitario, che potrebbe non essere in grado di rispondere adeguatamente ai virus che attaccano il nostro organismo.