Parco Gentile, a Bari la protesta: «Si sospendano gli sfratti»



BARI – Sospendere gli sfratti dei morosi di Parco Gentile e avviare una interlocuzione con Fabrica, l’ente gestore del progetto di housing sociale di Torricella per rinegoziare la convenzione stipulata nel 2016 con il Comune. Sono i due binari su cui si sta muovendo l’amministrazione comunale per affrontare, e cercare di risolvere, il problema del residence tra Santo Spirito e San Pio dove decine di famiglie rischiano lo sfratto per morosità, in alcuni casi già eseguito.

Ieri mattina la vicesindaca Giovanna Iacovone e l’assessore alle Politiche abitative Nicola Grasso hanno incontrato decine di famiglie e gli attivisti del «Movimento di lotta per la casa Bari», riuniti in un sit in sotto la sede di Palazzo di Città, nel piazzale della Prefettura. Sono più di 400 le famiglie baresi in emergenza abitativa, oltre 2mila persone, e alcune di loro ieri sono scese in piazza. «Sull’emergenza abitativa – ha detto l’assessore Grasso – il nostro lavoro è garantire a tutti il diritto alla casa, considerate le enormi difficoltà aggravate dal fatto che c’è una minore disponibilità di immobili. Sulle soluzioni bisogna agire in collaborazione con Arca, per individuare immobili e porre freno alle situazioni di emergenza».

Della questione di Parco Gentile si sta occupando direttamente la vicesindaca Iacovone. La convenzione sottoscritta col Comune nel 2016 prevedeva la realizzazione di alloggi sociali ad un canone massimo pari a 67 euro a mq. Nel contratto, però, oltre al canone di locazione la società ha imposto il pagamento di oneri accessori in alcuni casi di oltre 100 euro mensili (quasi 150mila euro dal 2020). Date le difficili condizioni economiche di tutti gli assegnatari, molti di loro si sono quindi trovati nella impossibilità di continuare a pagare.

«L’amministrazione è dalla parte dei cittadini» ha detto Iacovone. Nei giorni scorsi il sindaco Vito Leccese ha scritto all’ente gestore, Fabrica, chiedendo una sospensione degli sfratti. E domani – contemporaneamente alla esecuzione di altri sfratti programmati – si terrà un incontro del comitato finanziatore del Fondo immobiliare Esperia, nel quale Fabrica darà conto della questione. Poi dati e conti saranno forniti anche al Comune. «Cassa Depositi e Prestiti e Fondazione con il Sud ci hanno assicurato che dopo la riunione ci metteremo attorno a tavolo» fa sapere la vicesindaca, spiegando che «vogliamo ricondurre nei binari della socialità quei contratti che però dipendono dalla convenzione. Noi ci muoviamo su due livelli: l’emergenza dettata dagli sfratti e quindi stiamo cercando di convincere Fabrica a sospenderli; il secondo livello è rinegoziare la convenzione per renderla compatibile con la normativa e con gli interessi pubblici sopravvenuti».

Intanto il caso «Parco Gentile» è finito anche davanti al Tar dopo che uno dei residenti, in sostituzione del Comune, ha promosso una «azione popolare» chiedendo ai giudici di stabilire la «situazione di inadempimento contrattuale» da parte della società proprietaria degli immobili, Fabrica Immobiliare, per aver violato la convenzione sottoscritta nel 2016 – che ora l’amministrazione vuole rimodulare – chiedendo l’anticipazione degli oneri accessori per centinaia di euro in aggiunta ai canoni di locazione. E al Comune i residenti, riuniti in Comitato, chiedono di sostenerli in questa battaglia costituendosi al loro fianco nel giudizio. In effetti il Comune si è costituito (l’udienza si terrà a inizio novembre) ma chiedendo il rigetto del ricorso, perché «il contenzioso non ha più ragione d’essere – ha spiegato Iacovone – nel momento in cui l’amministrazione si è fatta carico della questione».


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www.lagazzettadelmezzogiorno.it è stato pubblicato il 2024-10-20 12:00:01 da


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