Lei dice di non essere stata informata in ospedale della corretta procedura e della vicenda si interessa la trasmissione “Le Iene”. Dito puntato contro il Policlinico che risponde: “Il personale si è comportato in modo inappuntabile”
MODENA – Michela Puggioni, 27 anni, residente in provincia di Modena, rimane incinta e, pur decidendo di non abortire, non si sente in grado di crescere quella che poi sarà una bimba. Si rivolge alla rete dei consultori per le visite ed esprime i suoi desideri. Le viene spiegato che può decidere per un parto anonimo: in questo caso il neonato sarà preso in carico dai servizi sociali. La ragazza il 23 luglio scorso partorisce al Policlinico e al personale spiega di non voler tenere il bambino. Lo abbraccia per pochi istanti e non sopportando la situazione la mattina dopo, contro il parere del medico, decide di lasciare l’ospedale. Non fa la dichiarazione di nascita, il 25 luglio non si presenta a un incontro con i sanitari per valutare il caso e così parte l’iter previsto dalla legge: i servizi sociali del Comune si attivano a tutela del neonato. Ma 5 giorni dopo la neomamma cambia idea (può farlo fino a 10 giorni dal momento del parto): in questo caso la legge consente che il piccolo venga consegnato subito alla madre biologica. Lei chiama l’ospedale ma la figlia non è più lì. Quando Michela Puggioni arriva a rivolgersi ai servizi sociali è troppo tardi: a quel punto, le spiegano, deve presentare istanza al tribunale dei minori. E lei punta il dito contro il fatto che in ospedale non le era stata spiegata nel dettaglio la procedura, cioè rivolgersi al Comune entro 10 giorni. Si affida a uno studio legale e la trasmissione Le Iene si interessa alla vicenda: si presenta all’ospedale per parlare con il personale che aveva seguito la ragazza, sostenendo sempre la tesi di una mancata comunicazione. Il Policlinico, in una nota, assicura di aver verificato che il personale abbia seguito la procedura in modo inappuntabile. Non solo, annuncia che si riserva di intervenire nelle sedi opportune per tutelare la propria immagine, denunciando che la troupe delle Iene è entrata nell’ospedale senza qualificarsi, rivolgendosi direttamente al personale e senza chiedere un contradditorio. La giustizia farà il suo corso, intanto la ragazza online ha lanciato una raccolta fondi per pagare le spese legali necessarie a farle riavere la figlia.
Modena policlinico modena Le Iene parto anonimo Michela Puggioni
Source link
0 Comments