PD provincia dell’Aquila, la rivolta esce allo scoperto

PD provincia dell’Aquila, la rivolta esce allo scoperto



Pd provincia dell’Aquila, la fronda si organizza. Giovedì 24 ottobre alle 17.30 ad Avezzano al Castello Orsini si svolgerà l’assemblea pubblica “Un cantiere per il nuovo Pd”. Un’iniziativa in aperta contrapposizione alla dirigenza provinciale del partito, ai metodi di gestione che hanno portato, a dire degli organizzatori, a conseguenze devastanti dal punto di vista dei consensi.

Per discutere e mettere in campo un nuovo cantiere per un nuovo Partito Democratico”, si legge nel messaggio di convocazione. “Considerate le ragioni di malessere generale e constatate le conseguenze di un partito divenuto sempre più personale e personalistico. Il partito provinciale deve cambiare. Deve cambiare profondamente la sua visione e la sua struttura. Interverranno diverse personalità ed ex dirigenti di partito”.

L’anima della protesta è Andrea Conte, segretario del Pd di Sante Marie. Inevitabile ricondurla quindi al sindaco del centro marsicano, ed ex consigliere regionale, Lorenzo Berardinetti, a più riprese critico nei confronti dei dirigenti del Pd sul territorio, Marsica e provincia. L’ultima sua iniziativa è la sponsorizzazione della candidatura a sindaco di Avezzano dell’avvocato Roberto Verdecchia, mentre il partito puntava a sopire il totonomi. Berardinetti, raggiunto telefonicamente dal Capoluogo, smorza, senza tuttavia prendere le distanze: “Non è una mia iniziativa ma tanta gente mi ha contattato pensando che ci fossi io dietro. Non avrei mai detto che riscuotesse tanto successo. Condivido le istanze, vedo che tanti vogliono partecipare. Ci andrò”.

Andrea Conte al Capoluogo spiega: “Con me ci sono tanti delusi, anche componenti dei vecchi gruppi dirigenti del Pd, che non rinnovano la tessera da anni. La ragione è che è stata adottata una politica che non ha coinvolto, il partito in provincia è diventato personalistico, non fa le battaglie politiche e sociali e i risultati si vedono, i consensi sono irrisori rispetto alle altre province. Ogni anno perdiamo tesserati, le sezioni invece di aprire chiudono. Faccio da cinque anni il segretario di circolo e nessuno dei dirigenti mi chiama, siamo costretti ad assistere ad accordi trasversali che ci fanno perdere l’identità”.

Conte mette sotto accusa anche l’ultimo caso, l’elezione del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi a presidente dell’Anci Abruzzo, a confermare che la critica arriva fino al livello regionale: “Il punto sul quale soffermarsi è il comunicato post – elezioni del Pd: è normale che la destra metta in campo la figura politica più rilevante. La sinistra litiga e perde e la destra è unita e vince”. L’obiettivo dei “congiurati”, prosegue Conte, è recuperare i delusi, quelli che hanno fatto politica e poi nel corso del tempo sono venuti meno, non rinnovano le tessere e non condividono la linea politica che non c’è. Serve scardinare un sistema, ma non per mettere all’angolo chi c’è adesso: non vogliamo la rottamazione, intellettualmente non è giusta, vogliamo un cambio d’ordine. Serve una politica attiva, che gli iscritti vengano coinvolti in modo incisivo, non solo per fare tessere. Non si può essere limitati a quella funzione, vogliamo essere incisivi e venire a conoscenza delle scelte, vogliamo essere coinvolti in prima linea e allo stesso tempo vogliamo che il partito venga rispettato e si faccia rispettare”.

E poi, conclude, la “nota dolente ovvero le guerre interne che hanno portato il partito a essere personale e personalistico. Serve riunire il partito per il bene del partito”.

ANCI Abruzzo elezione presidente



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