«Per sistemarlo servono 270mila euro, più i costi per il riallestim…


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«Per sistemarlo servono 270mila euro, più i costi per il riallestim…


ANCONA – Qual è il destino del Museo della Città di Ancona? Nessuno lo ha ben capito. Le uniche cose certe sono che la struttura è chiusa dall’inizio della pandemia nel 2020 e che adesso per riaprirla serviranno oltre 270mila euro per coprire ogni tipo di spesa. Eh sì. Perché nel frattempo ne è successa di ogni alla struttura. Dalle continue lesioni ai pilastri, all’impianto di climatizzazione che con il proprio macchinario appoggiato all’esterno fa troppo rumore, al punto da indurre uno dei residenti di piazza del Plebiscito a protestare ufficialmente. Oggi la gran parte delle opere un tempo lì ospitate sono state portate in altra sede dai rispettivi proprietari e all’interno del museo restano davvero poche cose.

Il problema del Museo della Città di Ancona è stato portato oggi all’attenzione della giunta e del consiglio comunale tutto da Francesco Rubini, capogruppo di Altra Idea di Città, il quale ha effettuato un’interpellanza nel merito: «Il museo – ha così iniziato il proprio discorso il consigliere di opposizione – come tutti sanno è ubicato in piazza del Plebiscito, in un edificio dal valore storico di notevole importanza. È un museo civico che ha una struttura moderna, con un carattere fortemente didattico che si può definire interattivo e permette di conoscere la storia della nostra città dalla preistoria all’unità d’Italia. È un museo – prosegue Rubini – che purtroppo è chiuso da un po’. Ed è evidente che il protrarsi di questa chiusura ha arrecato e continua ad arrecare un evidente danno al sistema didattico e museale della città, nonché alle sue prospettive e prerogative turistiche. Ricercando su Google – aggiunge come particolare – il museo compare con la lapidaria scritta ‘chiuso definitivamente’. Chiedo quindi al sindaco e alla giunta qual è la data prevista per la riapertura del museo. Quali lavori devono essere portati a compimento e per quali costi. Se l’attività didattica è stata interrotta o prosegue in altre forme. Dove si trovano i reperti che erano all’interno del museo. Quando verrà aperta al pubblico la visita dei resti romani annessi al museo e già restaurati dalla soprintendenza e, per ultimo, se l’assessorato di riferimento ha avuto modo di fare una ricognizione all’interno della struttura».

A rispondere all’estensiva serie di domanda è stata l’assessore alla Cultura Anna Maria Bertini: «Il museo della città – ha così iniziato a spiegare all’assise tutta – è stato chiuso per la serie di restrizioni riguardanti il covid. Poi non ha più riaperto per tutta una serie di criticità che vado ora ad elencare». L’assessore inizia: «Si sono ripresentate delle lesioni nei pilastri in muratura, nei quali passano dei micropali, eseguiti all’epoca della ristrutturazione del fabbricato soprastante. Tali lesioni, già più volte riparate anche con interventi costosi, si sono riaperte con distacco e caduta di parti in pietra. Per questo è stato attivato il condominio che, tramite l’amministratore, ha chiesto una perizia tecnica informale, la quale ha escluso pericoli strutturali seri. Però non è mai giunto il parere ufficiale richiesto. Rimane comunque la necessità di intervenire perché altre porzioni di cornici in pietra che possono cadere». La lista prosegue: «La volta del locale, a quota via Buoncompagni, presenta distacchi superficiali che richiedono interventi di consolidamento e restauro. L’impianto termico a pavimento non può essere acceso per la rumorosità dell’impianto esterno, tanto che è già stata fatta una segnalazione in tal proposito da un abitante della zona. È poi scaduto il certificato di prevenzioni incendi, idoneo alla struttura e alla relativa attività.

A tal proposito è stato incaricato un tecnico abilitato alla progettazione antincendio che lo scorso anno, a maggio, ha presentato un progetto ai vigili del fuoco». Elencata la miriade di problemi, Bertini passa ai costi: «Le opere impiantistiche utili per essere a norma ammontano dunque a 50.600 euro. L’unità operativa ‘interventi sul patrimonio storico monumentale’ ha avviato un progetto per il ripristino delle lesioni, il consolidamento delle volte, le ritinteggiature e le manutenzioni varie e la stima è di circa 60mila euro. L’ufficio tecnologico si è interessato invece a risolvere il problema delle macchine esterne rumorose. L’operazione dovrebbe avere un costo di circa 70mila euro. Infine, per quanto riguarda la zona archeologica sottostante al Museo Spazio Presente, terminati i lavori di scavo da parte della soprintendenza, sono stati fatti dei piccoli lavori per separare una grotta privata e demolire dei manufatti che intralciavano un’area. L’unità operativa ‘interventi sul patrimonio storico monumentale’ ha avviato un progetto, in accordo con la soprintendenza, per rendere parzialmente visitabile il sito, a gruppi di 8-10 persone, dotandolo di un percorso e un’apposita illuminazione. Pur non essendoci un computo si può ipotizzare un costo di almeno 30mila euro». Così «la riapertura comporta un impegno finanziario di almeno 210mila euro di lavori, ai quali andranno aggiunti altri 60mila euro per le somme a disposizione di 8 incarichi professionali. A questo andrà poi sommato il costo dell’allestimento». Detti i problemi e annunciate le cifre, ecco dove sono finiti gli allestimenti: «Nel frattempo la direzione cultura ha disallestito il museo, spostando il materiale esposto per permettere i futuri lavori. Per l’arredo inoltre si pensa a un qualcosa in chiave più moderna. L’attività didattica invece ha continuato a svolgersi con regolarità, ma in Pinacoteca prima e alla Mole Vanvitelliana poi. I reperti invece si trovano ancora in loco. I beni di proprietà della soprintendenza sono stati ripresi dal legittimo proprietario nel maggio del 2023. I beni comunali invece sono stati trasferiti alla pinacoteca comunale in via Pizzecolli. Il volume ‘Demarcatura Stracca’ è stato ripreso in consegna dalla biblioteca Benincasa, ora al Palazzo degli Anziani, mentre 4 ritratti del Ferretti, della medesima proprietà, sono entrati nel novero dei dipinti spostati nel deposito della pinacoteca per ragioni di spazio».

Francesco RubiniCompletamente insoddisfatto della risposta Rubini, il quale ha anche criticato l’assessore per il modo in cui ha letto la mole di informazioni: «Ringrazio l’assessore anche se, duole dirlo, questa risposta è poco altro che una lettura anche poco concitata di una nota degli uffici, tanto che ha letto anche le parentesi, messe lì per non essere lette. Quello che totalmente manca – va ora a fondo nella sua obiezione – in questa risposta è l’apporto politico del suo assessorato. Perché se si fanno le interpellanze e non gli accessi agli atti, è perché si ha la volontà di capire se un assessore e più in generale la giunta, rispetto a un problema, ha una volontà politica». Pertanto «con tutto il rispetto per l’articolata nota che lei ha letto con così poca enfasi… Io credo che questa sia una vicenda drammatica e a tratti tragicomica. Intanto perché, come al solito in questo paese, si chiudono uffici pubblici senza alcuna progettualità di riapertura. E poi perché stiamo privando la città di un luogo così importante per 210mila euro di interventi, di cui uno per non meglio precisati rumori esterni. Come se il ‘capriccio’ di uno dei residenti di piazza del Papa potrebbe essere, ancora una volta – ritiene così Rubini -, la causa di un danno all’intera collettività. Poi ci sono i danni agli elementi afferenti al condominio. E anche qui mi chiedo se il Comune, in sede di gestione del condominio, abbia fatto valere le proprie necessità. Poi non ho capito se questi soldi ce li avete, li volete spendere… non lo ho minimamente capito se avete intenzione di reperire le risorse e far in modo che il museo possa riaprire. Mi auguro che il bilancio di previsione sia l’occasione per chiarirlo. Anche perché vi sento spesso parlare di turismo e valorizzazione della città e poi non siete neanche in grado di dirci se avete intenzione di reperire 210mila euro per riaprire uno dei più importanti musei della città».


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www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2024-09-30 18:35:45 da

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