90 giorni. E’ il termine entro il quale il Tribunale dei ministri dovrà decidere sul fascicolo contro l’ex ministro Sangiuliano aperto dalla Procura di Roma. Le ipotesi di reato sono quelle di peculato e rivelazione del segreto istruttorio. “Quello della Procura era un passaggio dovuto – ha detto il legale di Sangiuliano – data la denuncia del deputato Bonelli”.
Entro Natale quindi il Tribunale dei ministri dovrà decidere se archiviare oppure rinviare alla Procura per chiedere al Parlamento l’autorizzazione a procedere con il rinvio a giudizio.
Acquisiranno gli atti e ascolteranno le testimonianze, presumibilmente anche quella di Boccia.
Il cuore del fascicolo sono i viaggi e le spese che potrebbero aver riguardato la quasi consigliera dell’ex ministro Maria Rosaria Boccia. Gli inquirenti dovranno capire se siano stati pagati dal dicastero, oppure dagli enti da questo finanziati, e se le carte ricevute da Boccia sul G7 sono da considerarsi materiale riservato che non sarebbe dovuto finire nelle sue mani.
Intanto all’imprenditrice è stato inibito l’ingresso a Montecitorio dalla Commissione sicurezza dopo la divulgazione dei video da lei realizzati con gli occhiali-smart, immagini che poi sono state pubblicate sui social. Rincorsa da numerosi tg e trasmissioni televisive all’ultimo momento l’imprenditrice ha scelto di sottrarsi all’intervista con Bianca Berlinguer su Rete4. “Non sono scappata, non ho paura della verità” ha detto nelle ore successive. “Stasera non c’erano le condizioni per spiegare al meglio la situazione”.
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Perculato e sbugiardato