Pesaro dice no ai rincari idrici, cittadini in piazza per difendere…

Pesaro dice no ai rincari idrici, cittadini in piazza per difendere…


Pesaro dice no ai rincari idrici, cittadini in piazza per difendere…

4′ di lettura
03/01/2025
– L’acqua, risorsa essenziale per la vita, è spesso al centro di tensioni economiche e sociali. La protesta organizzata a Pesaro contro i maxi aumenti delle bollette da parte di Mms è solo l’ultimo esempio di come le comunità locali reagiscano alle speculazioni economiche che minano un diritto fondamentale.

L’iniziativa promossa dall’associazione “Evolviamo Pesaro” porterà i cittadini in piazza del Popolo con una richiesta chiara e ineccepibile: «Basta speculazioni!», richiamando l’attenzione sui rincari retroattivi applicati al servizio idrico. L’appuntamento è fissato per l’11 gennaio 2025 dalle ore 10, in piazza del Popolo, dal lato del Comune.

L’introduzione di aumenti retroattivi nelle bollette dell’acqua ha suscitato indignazione tra i residenti di Pesaro e non solo, con accuse rivolte alla società di gestione idrica di praticare politiche poco trasparenti e ingiuste. La protesta da parte della società civile rappresenta un chiaro segnale di come i cittadini siano pronti a difendere il proprio diritto all’acqua come bene comune e non come merce. Purtroppo si nota un defilarsi da parte delle istituzioni, che ricorda la prima fase del caso Riceci, quando ancora il pericolo di una maxi discarica minacciava una valle inviolata e la cittadinanza del posto.

È significativo che l’iniziativa sia stata sostenuta anche dai media locali, come il Corriere Adriatico, che ha dato voce alle istanze dei cittadini e delle associazioni impegnate nella tutela dei diritti collettivi. Questo dimostra l’importanza di un’informazione libera e accessibile, per sensibilizzare l’opinione pubblica e spingere le istituzioni a intervenire. È fondamentale che in questo frangente si scenda in piazza, al di là delle proprie preferenze politiche, e non si accetti passivamente una misura che colpisce tutti e in particolare chi è più vulnerabile.

La mobilitazione di Pesaro si inserisce in un contesto più ampio di lotte per il diritto all’acqua, che hanno segnato la storia recente in diverse parti del mondo. Ricordiamo, in Italia, il referendum del 2011, in cui il 95% degli elettori si espresse contro la privatizzazione dell’acqua, sancendo il principio che il servizio idrico deve rimanere pubblico. Tuttavia, nonostante l’esito plebiscitario, molte aziende hanno continuato a perseguire logiche di profitto, ignorando la volontà popolare e alimentando il dissenso sociale. Si è assistito in molti casi a posizioni non vicine ai cittadini da parte delle istituzioni. In molti hanno parlato di “tradimento”. Vi sono altri esempi di azioni civili per il diritto all’acqua come bene pubblico. Non si può dimenticare la lotta dei cittadini di Cochabamba, in Bolivia, contro la privatizzazione del servizio idrico. Nel 2000, la gestione dell’acqua venne affidata a un consorzio multinazionale, portando a un incremento esorbitante delle tariffe. La gente rispose con proteste di massa, costringendo il governo a riprendere il controllo pubblico del servizio. Adesso Pesaro è Cochabamba e la società civile è chiamata, ancora una volta, a dire no. Ricordiamo anche il caso di Cape Town, in Sudafrica, nel 2018, quando la comunità locale affrontò una delle più gravi crisi idriche della storia recente, con il rischio di esaurimento totale delle riserve. La gestione inadeguata delle risorse e la priorità data agli interessi economici piuttosto che alle necessità della gente generarono un malcontento diffuso, che portò a proteste e richieste di maggiore equità nella distribuzione.

L’acqua è un bene necessario, come l’aria, e il mondo occidentale si incammina, in casi come quello di Pesaro, su una china pericolosa, destando un giusto allarme fra i cittadini. Le lotte per l’acqua sono momenti fondamentali di civiltà e dimostrano che la questione idrica è un tema universale, che trascende confini geografici e culturali. La gestione dell’acqua come bene comune richiede un impegno collettivo che coinvolga cittadini, istituzioni e organizzazioni della società civile. Garantire trasparenza, equità e sostenibilità è fondamentale per evitare che un diritto basilare diventi preda di interessi speculativi.

La protesta di Pesaro e l’impegno coraggioso dei suoi promotori, a partire da Pia Perricci, non è solo una denuncia locale, ma un richiamo universale all’azione. Sostenere queste battaglie significa riaffermare il principio che l’acqua è vita, è diritto e come tale deve restare accessibile a tutti, libera da logiche di profitto.

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www.viverepesaro.it è stato pubblicato il 2025-01-03 11:52:39 da


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