Piantedosi, un Cpr in Liguria ma non sarà a Ventimiglia – Notizie

Piantedosi, un Cpr in Liguria ma non sarà a Ventimiglia – Notizie



Uno dei nuovi Cpr annunciati dal governo non sarà a Ventimiglia ma verrà allestito “in Liguria”.
    Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a Imperia dove ha presieduto il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Il ministro ha anche annunciato il rinforzo con circa 43 unità di forze di polizia a Ventimiglia. “L’impegno del governo, assunto fin dall’inizio dell’anno”, ha detto il ministro, è quello di “rinforzare in generale gli organici delle forze di polizia”. Un impegno “che vedrà, nella provincia di Imperia entro il 2023, almeno 43 unità tra polizia e carabinieri. Dieci quelle in più alla polizia di frontiera”. Dopo aver annunciato che nessun Cpr sarà aperto nella città di confine, ma ne sorgerà uno in Liguria, Piantedosi si è dunque soffermato sui rinforzi degli organici delle forze di polizia per garantire sicurezza in città, a fronte del massiccio afflusso di stranieri. “Altre assegnazioni sono previste a fine anno – ha aggiunto – anche da parte della Guardia di Finanza, al termine di alcuni corsi che si stanno espletando”.

   “L’impegno del governo, assunto fin dall’inizio dell’anno”, ha detto il ministro, è quello di “rinforzare in generale gli organici delle forze di polizia”. Un impegno “che vedrà, nella provincia di Imperia entro il 2023, almeno 43 unità tra polizia e carabinieri. Dieci quelle in più alla polizia di frontiera”. Dopo aver annunciato che nessun Cpr sarà aperto nella città di confine, ma ne sorgerà uno in Liguria, Piantedosi si è dunque soffermato sui rinforzi degli organici delle forze di polizia per garantire sicurezza in città, a fronte del massiccio afflusso di stranieri. “Altre assegnazioni sono previste a fine anno – ha aggiunto – anche da parte della Guardia di Finanza, al termine di alcuni corsi che si stanno espletando”.

   Piantedosi, centro a Ventimiglia per evitare migranti in strada 
‘ “Vige l’obiettivo del governo di proporre al contesto territoriale di realizzare al più presto una struttura nel comune di Ventimiglia che sia di sollievo a questi stazionamenti. Una già l’abbiamo più o meno individuata (ex Ferrotel, ndr), poi vedremo i tempi di realizzazione per evitare che le persone vivano nel degrado in mezzo alla strada, a beneficio sia dei cittadini di Ventimiglia che nell’interesse delle persone”. Lo ha detto alla prefettura di Imperia il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. “Destineremo a questa struttura innanzitutto i soggetti più vulnerabili, che quindi possano avere un tetto sulla testa, soprattutto con l’avvicinarsi della stagione invernale. Però – ha sottolineato il ministro – è altrettanto importante completare il quadro delle infrastrutture che servono a gestire il fenomeno, con la realizzazione, anche qui in Liguria, di un Cpr. Ovviamente un Cpr è una struttura che impone una delicatezza progettuale un po’ più articolata, per cui stiamo valutando alcune soluzioni che ci sono state segnalate come utili”. Sulla gestione dei flussi Piantedosi ha sottolineato: “Vediamo questo come un fenomeno che va gestito in maniera multidirezionale. Molto spesso nella discussione pubblica si fa confusione tra sicurezza, degrado, diritti delle persone, ma sono tutti aspetti di un unico problema che vanno curati con soluzioni differenziate”.

   Piantedosi, i casi di cronaca segnalano la necessità di Cpr 
 “C’è bisogno anche dei Cpr, perché ci sono stati casi di cronaca questa estate che ne segnalano la necessità: alcuni stranieri che hanno commesso un omicidio e, nel ricostruirne la storia, si è visto che erano stati oggetti di precedenti espulsioni a cui si erano sottratti per carenza di posti nei Cpr”. Malgrado la contrarietà di una parte di Ventimiglia e anche dei sindacati alla realizzazione di un Cpr per trattenere i migranti irregolari, il ministro Piantedosi ha sottolineato la necessità di queste strutture accanto a quelle di accoglienza. “Confidiamo che la disponibilità di accoglienza possa essere sufficiente a togliere le persone dalla strada – ha detto -. Per quanto riguarda il Cpr, come ho spiegato anche ai sindacati, che dicono ‘non ci vuole quello, ci vuole questo’ rispondo che ci vuole tutto. Nei Cpr vengono trattenuti gli immigrati irregolari, che hanno commesso reati o hanno manifestato condizioni di pericolosità. Vengono trattenuti lì per provvedimento convalidato dall’autorità giudiziaria. Poi possono sottrarsi da quella condizione se collaborano con l’identificazione. L’interessato può uscirne in poche ore se si lascia identificare ai fini del rimpatrio”.

 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA



Source link


0 Comments