Si allarga il fronte degli scontenti tra gli operatori del mercato di Piazza Cavour e inizia a farsi strada un’ipotesi che rappresenterebbe un cambiamento epocale: gli ambulanti di diverse categorie si dicono disponibili a lasciare la storica piazza per portare i banchi e i loro prodotti da un’altra parte, in un luogo che è già stato individuato ma intorno al quale per il momento viene mantenuto il massimo riserbo. Le motivazioni sono quelle che vengono denunciate da tempo, con l’aggiunta del divieto per le auto Euro 4 e precedenti di raggiungere la piazza e le vie limitrofe. La proverbiale goccia che fa traboccare il vaso. Una situazione ritenuta insostenibile, che ha spinto i titolari dei banchi del pesce a unirsi ai colleghi dell’ortofrutta e delle gastronomie nel lanciare l’ultimatum a Palazzo civico, responsabile di quasi tutti i problemi che affliggono il lavoro quotidiano degli ambulanti. Il tutto sotto il coordinamento di Ama – Associazione mercato ambulanti, il sodalizio sempre più numeroso e rappresentativo del pensiero degli operatori della piazza, ormai distanti anni luce dalle associazioni di categoria, con l’eccezione di Confcommercio.E’ così che per la prima volta negli ultimi anni anche i nomi storici del mercato ittico hanno deciso di aderire alla protesta, portandosi subito in prima fila e mettendoci la faccia.“Siamo tutti uniti, per la prima volta nella storia, perché oggettivamente la piazza ha subito un tracollo. Un anno fa – spiegano a CDS Stefano Buccellato, Anna Marzocchi e Francesco Brancaleone, nomi storici dei banchi del pesce – le giustificazioni erano la giornata di brutto tempo o i lavori in corso, ma la situazione non cambia e i problemi sono sotto gli occhi tutti. Per prima cosa non c’è parcheggio: la corsia centrale al mattino non è utilizzabile per la sosta, mentre al pomeriggio sì. E non si sa perché… Via de Nobili è occupata da mesi dal materiale di cantiere e mancano anche gli stalli per i lavori in corso per la pizzeria di prossima apertura. Ma oltre a questo enorme disagio per i nostri potenziali clienti dobbiamo convivere con le infiltrazioni dal tetto e con la piazza sporca. Il Comune ci dice di guardare avanti… Siamo nel 2024 e nelle altre città d’Italia il mercato al chiuso ed è vivibile tutto il giorno. Poi ci stupiamo se le persone vanno alle Terrazze, dove hanno ogni comodità. Siamo abbandonati e stiamo valutando seriamente di spostarci in una struttura privata. Che ne sarà di Piazza Cavour senza di noi?”. La vice presidente dell’associazione è Cosetta Fontana, operatrice dell’ortofrutta, e da parte sua arriva un richiamo al rispetto degli accordi che erano stati presi con il Comune. “Chiediamo prima di tutto di rispettare il progetto previsto all’inizio, ma dobbiamo anche rilevare che i ritardi sono tantissimi e a questo punto non capiamo perché dovremmo pagare il suolo pubblico. A marzo arriverà la cartella relativa al 2023, un anno che abbiamo vissuto quasi tutto sotto cantiere. Inoltre non capiamo il divieto alle auto Euro 4, mentre continuiamo a chiedere un sistema di sbarre o telecamere per garantire la sosta a rotazione. Senza contare che la struttura sotto cui lavoriamo è la solita di prima, anche a livello di pulizia. Nonostante le numerose promesse questa amministrazione non ci sta assolutamente aiutando, anzi, sembra che facciano di tutto per non farci lavorare e viene davvero voglia di andarsene da un’altra parte. Abbiamo chiesto cose semplici: la sosta a rotazione ci sarebbe già da anni, ma ultimamente nessuno viene più a controllare”. Il consigliere di Ama Alessandro Valli, titolare di un banco di gastronomia, chiarisce subito di essere d’accordo con l’ipotesi di lasciare la piazza. “Come imprenditori non possiamo accontentarci di questa situazione. Stiamo già guardandoci intorno per realizzare un mercato con prodotti di qualità altrove, anche nel caso in cui decidiamo di rimanere con un banco in Piazza Cavour. Lavorare così è difficile. Il divieto alle auto Euro 4 favorisce la grande distribuzione a corona del centro cittadino e penalizza la nostra clientela, fatti di anziani che hanno bisogno di arrivare con l’auto più vicino possibile al luogo di acquisto. Ieri sera eravamo in consiglio comunale e siamo assolutamente d’accordo con la richiesta di modificare l’ordinanza. Inoltre – prosegue Valli – vorremmo che fossero accettate una volta per tutte le richieste che abbiamo fatto quattro mesi fa relative all’apertura di punti di ristoro, con la possibilità di lavorare al pomeriggio che non sia più provvisoria ma definitiva e ampliata all’orario serale, sino a mezzanotte. E facciamo notare serve un po’ di arredo, un po’ di verde, oltre all’installazione dei bidoni stradali per i rifiuti prodotti dai clienti che vogliono consumare in loco. Noi abbiamo volontà e inventiva per trasformare la Piazza in un mercato europeo, ma ci deve essere consentito”, conclude. Poco distante anche un esponente del commercio fisso ha qualche sassolino da rimuovere dalle scarpe. “Non parlo a nome di nessuno, ma faccio eco a quello che sento dire da tanti colleghi della Piazza e delle vie limitrofe”, chiarisce subito Diego Carozzo, titolare della macelleria omonima.“Sin ora ci sono stati tentativi di dialogo, ma ora è chiaro che anche a livello di comunicazione c’è qualcosa che non va. Altrimenti non si spiega questa situazione. Le comunicazioni del Comune non rispecchiano mai quello che vediamo accadere sul fronte dei lavori. Si dimenticano che qua lavoriamo e che ci sono famiglie che contano su queste attività. Inoltre non si tiene conto della professionalità, del valore aggiunto che un commerciante di un’attività a conduzione familiare può offrire al cliente nel rapporto quotidiano che instaura. Questa amministrazione sta favorendo una sola categoria commerciale con dehor sempre più grandi, mentre le altre attività del centro sono penalizzate per le difficoltà di accesso. Avevamo chiesto qualche parcheggio in più, ma non chiudendo il centro storico a una fetta delle auto degli spezzini”, conclude Carozzo con una vena di sarcasmo. “Abbiamo deciso di prendere in considerazione a malincuore la possibilità di lasciare la Piazza per garantire un futuro alle nostre aziende”, ribadisce Bryan Herdocia, direttore dell’associazione Ama. “I motivi si possono individuare tranquillamente nel cantiere infinito che ormai va avanti da quasi due anni con lavori che abbiamo segnalato alla Soprintendenza e alla Prefettura, perché dal nostro punto di vista sono stati svolti male. E’ tutto documentato fotograficamente. Tra l’altro – prosegue Herdocia – ci chiedono anche di pagare il suolo pubblico: sono 2.000 euro ad attività e francamente ci sembra una spesa non giustificata, dal momento che il cantiere si sta prolungando e il servizio che viene dato non è all’altezza della situazione. Tant’è vero che tanti di noi avevano chiesto per i propri banchi acqua e elettricità, ma non è stato fatto, non è stato accontentato praticamente nessuno. Abbiamo denunciato tanti problemi, ma dal Comune ci rispondono sempre che la colpa è di qualcun altro. Noi invece ci assumiamo le nostre responsabilità: chiediamo scusa alla città della Spezia, ma i colleghi, in qualità di direttore, mi hanno chiesto di trovare un’area dove eventualmente spostare il mercato, se non tutto, almeno in parte. Siamo già una settantina di banchi interessati, tra settore ortofrutta, settore pesce e settore salumi e formaggi, pronti a lasciare Piazza nel mercato per un’altra zona. Abbiamo per il momento una trattativa riservata e a tempo debito comunicheremo tutto pubblicamente. Le nostre richieste, se non verranno in qualche modo soddisfatte, faranno sì che la responsabilità della fine del mercato di Piazza Cavour, che esiste dal 1860, ricada su questa amministrazione”. !function(f,b,e,v,n,t,s) {if(f.fbq)return;n=f.fbq=function(){n.callMethod? n.callMethod.apply(n,arguments):n.queue.push(arguments)}; if(!f._fbq)f._fbq=n;n.push=n;n.loaded=!0;n.version=’2.0′; n.queue=[];t=b.createElement(e);t.async=!0; t.src=v;s=b.getElementsByTagName(e)[0]; s.parentNode.insertBefore(t,s)}(window, document,’script’, ‘https://connect.facebook.net/en_US/fbevents.js’); fbq(‘init’, ‘496806871333601’); fbq(‘track’, ‘PageView’);
www.cittadellaspezia.com è stato pubblicato il 2024-01-16 21:28:46 da
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