Bagno di folla per Pier Luigi Bersani questa mattina al parco di Villa dei Leoni. Il leader carismatico della sinistra italiana, inventore di Articolo Uno, nel suo intenso tour elettorale è venuto a sostenere la conferma di Marco Dori alla guida del Comune di Mira: davanti a un folto pubblico, nonostante l’orario di lavoro per molti, il politico piacentino ha detto che «a Dori non basterà fare il sindaco, bisognerà “essere” sindaco». Perché, parafrasando Enzo Jannacci, «ci vuole orecchio nel territorio, e da parte centrale le amministrazioni non vanno lasciate sole». Quindi Bersani ha sparato ad alzo zero contro le destre, che «mettono mano alla pistola se si parla di progressività fiscale, con l’universalità del welfare a rischio. La crisi della sanità e della società non sono nate con il Covid, bensì risale a prima la disgregazione delle colonne, come i diritti e i corpi intermedi».
Nel commemorare il “contropiede” di Berlinguer, anche la riforma del catasto entra nel novero della polemica bersaniana: «La destra dice di essere dalla parte del mercato, e poi rifiuta di applicarne le regole. Sono medievali e corporativi all’estremo, vogliono che ogni categoria capisca chi gli ha fatto il favore». Ma soprattutto, l’esponente di Articolo Uno ha dato una scossa valoriale all’uditorio: «Tira un’aria non gradevole – ha detto Bersani – dove gli avversari non celebrano il 25 Aprile. Dobbiamo ricordare loro che la Costituzione è antifascista, su questo non molliamo. I risultati di lunedì diano la sveglia al campo progressista, dove dentro serve un po’ di sinistra, che costruiamo a partire dalle forze che abbiamo. Anche per “legare la sabbia”», ha concluso con una delle sue celebri metafore in “bersanese”.
Del resto era stato lo stesso sindaco Dori a dargli il la, citando la celebre “Non siamo qui a pettinare le bambole”: «Oggi in Riviera e nella Città Metropolitana – ha esordito il primo cittadino in carica – pochi Comuni sono rimasti al centrosinistra, evidentemente la resistenza di Mira dà fastidio a destra. Ieri al comizio finale della coalizione che sostiene Martellato ho ascoltato frasi come “dobbiamo eliminare quel punto rosso dalla mappa”, detto da parte di chi ha lasciato sguarnito il parcheggio da cento posti auto dietro il municipio -perché non ne conosce l’esistenza- intasando altresì i lati della carreggiata». Per la coalizione di centrosinistra, a Mira i valori e i programmi vanno di pari passo, essendo gli uni l’applicazione degli altri, com’è esplicitato anche nel documento ufficiale che accompagna la candidatura di Dori.
Sempre alla kermesse finale del centrodestra ha fatto riferimento Irene Salieri, segretaria comunale di Articolo Uno: «I Nove Martiri della piazza non si cancellano con un apericena, questa non è solo “la piazza davanti al Municipio”», mentre al consigliere delegato Albino Pesce è spettato il compito di ricordare pragmaticamente i risultati amministrativi e l’acquisizione di importanti finanziamenti. A margine dell’incontro, tra selfie e abbracci con “Pigi”, Guerrino Palmarini -memoria storica della sinistra locale- ha lanciato una petizione affinché un luogo della città sia dedicato ad Enrico Berlinguer: tra i firmatari già numerosi ex sindaci miresi, le sottoscrizioni saranno consegnate alla prossima amministrazione tra i mesi di settembre e di ottobre.
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