Pistoia, produzione industriale a -3,7%. Prato a -8,8



PISTOIA – Dati complessivamente prevedibili, ma anche qualche sorpresa negli esiti della rilevazione condotta dal Centro studi di Confindustria Toscana Nord sulla produzione industriale di Lucca, Pistoia e Prato nel 3° trimestre 2024: la frenata complessiva a quota -2,4% rispetto allo stesso periodo del 2023 è in linea col -2,6% registrato a livello nazionale.

Nettamente migliore del dato nazionale, invece, la contrazione calcolata nell’arco temporale più ampio dei primi 9 mesi dell’anno: l’indice destagionalizzato della produzione nell’area Lucca-Pistoia-Prato è diminuito del -1,6%, circa la metà di quanto avvenuto a livello italiano.

Fra i settori manifatturieri presenti nell’area Lucca, Pistoia e Prato portano il segno più rispetto al 3° trimestre 2023 solo la chimica-plastica (+6,3%, dopo un modesto arretramento nel trimestre precedente), in minor misura la carta-cartotecnica (+0,8%, peraltro quasi costantemente positiva negli ultimi anni) e la metalmeccanica (+0,3%, ma con valori più elevati nei mezzi di trasporto inclusa la nautica), mentre continua la caduta della moda (-10,3%), del mobile (-4,7%) e delle lavorazioni non metallifere incluso il lapideo (-1,2%); torna il segno meno, dopo un 2° trimestre decisamente positivo, anche per gli alimentari (-1,3%)

Pistoia 
“A Pistoia il terzo trimestre si chiude con una flessione ulteriore della produzione industriale (-3,7% tendenziale). Il dato dipende, come sempre, da andamenti settoriali molto diversi, con due comparti positivi (metalmeccanica a +1,8%, trasformazione alimentare a +3,1%) che mitigano l’effetto complessivo del contesto provinciale – commenta Daniele Matteini, presidente di Confindustria Toscana Nord.

Recupera qualcosa la carta, che conserva però un leggero peggioramento (-2,4% della produzione industriale); in frenata la produzione industriale di chimica, plastica e lavorazione dei non metalliferi (-4,8% tendenziale) e del mobile (-4% tendenziale). Nel settore della moda, segno meno per produzione industriale di tessile (-5,0%), abbigliamento (-2,3% tendenziale) e soprattutto calzature (-19,3% tendenziale), con previsioni prevalentemente negative. 

“E’ in questo segmento, ma anche in altri, dove la catena di filiera è diffusa che si attestano le maggiori preoccupazione circa il rischio che la crisi perdurante finisca per assottigliare la filiera stessa, fatta di tanti fornitori che sono una componente importante del tessuto produttivo provinciale. Invece, al netto della situazione attuale, è importante che la catena produttiva esista quando riprenderà il mercato. A questo aspetto si chiede alla politica e al sistema creditizio di prestare attenzione: un sistema industriale come quello della provincia di Pistoia, fatto di piccole e medie imprese che hanno generato altra impresa, rischia un impoverimento consolidato, se non sarà sostenuto nella congiuntura attuale” conclude Manetti.

Prato“Questa rilevazione del nostro Centro studi sul 3° trimestre 2024 era particolarmente attesa a Prato per avere una indicazione sullo stato della produzione industriale in un momento percepito a ragione come molto critico – conclude la vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Fabia Romagnoli -. Il risultato è come prevedibile nettamente negativo: -8,8% rispetto allo stesso trimestre del 2023. Ed è in territorio negativo per tutti i comparti, andando dal -13,8% dell’abbigliamento-maglieria, al -9,9% della metalmeccanica e -8,3% del tessile, ai quali si aggiunge il -1,9% degli altri settori manifatturieri. Un’analisi più dettagliata del settore preponderante, il tessile, evidenzia un fenomeno importante: un’elevata varianza nelle risposte, che porta a rappresentare una situazione fortemente a macchie di leopardo. In sostanza un quadro nettamente diversificato da azienda ad azienda, senza apparenti ragioni legate alle differenti tipologie produttive, con l’eccezione del comparto dei  tessuti più pesanti che, probabilmente penalizzato anche dai cambiamenti climatici, è quello  che soffre di più. La grande disomogeneità dei risultati ha fatto sì che le prestazioni positive, talora anche molto positive, di alcune aziende abbiano in parte compensato quelle gravemente negative di altre; consistente anche il numero di aziende che si dichiarano in condizioni stabili. Da qui un risultato statistico che, sebbene nettamente negativo, lo è forse meno della percezione che si ha nel territorio. Questi risultati indicano quanto sia complessa e di difficile lettura la situazione attuale e quanto possano essere di aiuto alle aziende gli incontri di approfondimento che la sezione Sistema moda ha in programma.”


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www.reportpistoia.com è stato pubblicato il 2024-11-08 16:25:25 da Redazione


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