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Caserta. E’ ormai cominciato il conto alla rovescia, sono passati quasi 6 mesi da quel 8 agosto 2024, giorno in cui il Prefetto  Giuseppe Castaldo, nomino’, su delega del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ,la commissione di indagine per la verifica dell’esistenza o meno di tentativi di infiltrazione o di collegamenti con la criminalità organizzata nell‘amministrazione comunale di Caserta

Al collegio ispettivo , composto da Maurizio Masciopinto, Prefetto, da Laura Mattiucci, viceprefetto aggiunto, e da Gianfranco Mozzillo, Maggiore della Guardia di Finanza, non sono bastati i primi tre mesi per esprimersi e hanno chiesto , cosi’ come previsto dalla legge, una proroga di ulteriori tre mesi che dovrebbero scadere il prossimo 5 febbraio.

La nomina della Commissione di indagine , come noto, provoco’ l’ira di Carlo Marino che defini’ la decisione come un  “atto di infamia”  attaccando apertamente Gianpiero Zinzi -Lega, suo competitor per la carica di Sindaco alle elezioni amministrative del 2021. E’ giusto ricordare che la decisione di far subentrare la Commissione di Accesso fu presa dal Ministero dell’Interno sulla base del dossier inviato  dalla Prefettura di Caserta, che segnalava i gravi problemi giudiziari che avevano coinvolto importanti esponenti della giunta Marino e dirigenti di peso del Comune, accusati di aver concorso ad affidare appalti comunali in cambio di favori, soldi e voti, a diversi imprenditori, alcuni dei quali ritenuti vicini al clan camorristico Belforte di Marcianise.

L’indagine,condotta dai carabinieri e coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, porto’ a diversi arresti tutti  successivamente annullati dal Riesame . Il Sindaco Carlo Marino  a fine Luglio 2024 , in seguito all’ accaduto , azzero’ l’ intera Giunta Comunale ,nominando un nuovo esecutivo con professionalità di alto profilo iecnico-professionale.

Ora, a pochi giorni dal verbale decisionale dei tre commissari , un silenzio assordante sembra essere calato a Palazzo Castropignano .Nessun consigliere comunale ,di maggioranza e di opposizione, sembra volersi esprimere a riguardo. Pare che la commissione di accesso , nel corso delle indagini ,non abbia mai fatto trapelare alcuna indiscrezione sull’ andamento delle indagini . Ma non è tutto. La Commissione di Accesso avrebbe addirittura raccolto, procedento arretroso nel tempo, tutta una serie di documenti  risalenti fino al lontanissimo 2005.

L’ unico ad essere , almeno apparentemente sereno , è proprio il Sindaco Carlo Marino  che , si precisa , non risulta  indagato nell’ indagine specifica .Il Primo Cittadino si è sempre detto fiducioso sull’ esito finale dei commissari  ma, d’ altronde, non potrebbe essere diversamente .Non bisogna dimenticare infatti che il Sindaco è arrivato praticamente alla fine del suo secondo mandato e uno scioglimento anticipato dell’ Assise Comunale per una ragione che peraltro lo vede completamente estraneo ai fatti non comporterebbe nessun “trauma politico” personale .

Degna di più’ approfondimento invece è la posizione di tutti i Consiglieri Comunali , maggioranza e opposizione , che in questa circostanza sono rimasti uniti da un silenzio che non può’ non lasciare spazio ad alcune considerazioni .Se l’ esito dei commissari risulterà’ essere positivo  questa amministrazione continuerà il suo percorso e ,la decisione assunta dai 32 consiglieri comunali avrà avuto un senso . Diversamente , se l’esito dovesse risultare essere negativo,  quel silenzio evidenzierà la poco lungimiranza politica  degli stessi consiglieri comunali e soprattutto di quelli di opposizione . Da questi ultimi , infatti, la citta’ si sarebbe aspettato un comportamento coerentemente costruttivo attraverso , magari, una proposta di scioglimento anticipato del consiglio comunale al fine di evitare il lungo ed umiliante calvario della commissione d’ accesso von un rinnovo del consiglio comunale a stretto giro di posta.

A questo bisogna aggiungere che un eventuale sviluppo negativo delle indagini in corso porterebbe , invece , ad un commissariamento del comune di Caserta che costringerebbe la citta’ ad una paralisi ,della durata di almeno due anni , in tutti i settori della comunita’.

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