Porta Cartara, il presepe che tocca il cuore: davanti alla capanna …

Porta Cartara, il presepe che tocca il cuore: davanti alla capanna …


ASCOLI – La suggestiva natività realizzata nei pressi del giardino dell’Unitalsi lancia un messaggio tanto semplice quanto potente: “Ero profugo e mi avete accolto”. Tutto realizzato in schiuma poliuretanica espansa, fresato e dipinto a mano dai volontari del quartiere

Il presepe di Porta Cartara

 

di Luca Capponi 

 

Il senso vero del Natale, quello che ormai è stato quasi definitivamente dimenticato, sconfitto da consumismo ed opulenza a tutti i costi, si può ancora trovare in un piccolo presepe. Chi l’avrebbe mai detto. Qui, in un angolo di città defilato quasi per discrezione. Ma non per questo meno potente nel messaggio. Nella sua disarmante semplicità.

 

Porta Cartara, il presepe che tocca il cuore: davanti alla capanna …

Un dettaglio del presepe di Porta Cartara

Davanti alla capanna, c’è un mare agitato. Ed una processione di anime in fuga, infreddolite da tempi indifferenti, vittime di una contemporaneità malata. A lottare per restare vive, come se guerre e povertà non bastassero già. Cortocircuito di questi tempi lugubri: tavole imbandite da una parte, una mantellina per coprirsi, nel migliore dei casi, dall’altra. Panettoni e tombole da una parte, bambini che annegano dall’altra, in cerca di una spiegazione qualunque. Esistenze stravolte, uccise dall’egoismo.

 

“Ero profugo e mi avete accolto”, la scritta che campeggia sopra la creazione realizzata a Porta Cartara, nel giardino del circolo Unitalsi. Anche quest’anno Fiorenzo Esposto e i ragazzi del comitato Festa di Porta Cartara hanno voluto dare vita ad una natività diversa da solito. Nel 2023, al centro della suggestiva rappresentazione, la guerra e le bombe (leggi qui).

 

Quest’anno, ecco un altro colpo alla coscienza. Tutto realizzato in schiuma poliuretanica espansa, fresato e dipinto a mano. L’obiettivo dichiarato, quello di «coinvolgere il visitatore, ricordando che anche in questi giorni di gioia c’è chi fugge dalle guerre, dai soprusi, dalle malvagità perpetrate, per la maggior parte, su bambini e persone innocenti».

 

Ci sono Maria, Giuseppe il pescatore e Gesù appena nato, colui che oggi sarebbe il festeggiato ed a cui tutti, festeggiando, dichiarano più o meno apertamente di credere. Un Gesù che il 25 dicembre non compie chissà quali miracoli da leggenda. Ma che, nel silenzio assordante, dà vita a un gesto disadorno, commovente, per certi versi rivoluzionario: accogliere chi si trova in difficoltà.

 

Gesù sotto le bombe, il presepe Porta Cartara fa riflettere e commuovere (Video e foto)

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www.cronachepicene.it è stato pubblicato il 2024-12-25 14:28:55 da Luca Capponi


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