GROSSETO. Il mercato del lavoro sta subendo delle variazioni e sempre di più sentiamo dei dati rassicuranti, con disoccupazione in discesa e occupazione in ascesa. Numeri che rassicurano, ma a cui va data una lettura complessa e approfondita per comprenderli al meglio.
Questo perché anche se l’occupazione sale, può dipendere anche dall’aumento degli inattivi, coloro che non hanno un lavoro e non lo cercano. E in Maremma i dati sono abbastanza in linea con il dato nazionale. Con quasi metà delle offerte legate alla ristorazione e al turismo, in gran parte stagionali.
Solo analizzando il tasso di occupazione, di disoccupazione e di inattività si può avere un quadro il più vicino possibile alla realtà, perché queste misure si completano fra di loro.
«Il confronto tra il terzo e il secondo trimestre 2024 mostra un incremento nel numero di occupati dello 0,4% (pari a +84mila unità) – si legge nei dati provvisori di settembre 2024, su scala nazionale – La crescita dell’occupazione si associa alla diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-8,5%, pari a -147mila unità) e all’aumento degli inattivi (+1,1%, pari a +138mila unità)».
E questo vale anche per il mercato del lavoro della nostra provincia, che ha un andamento in linea con il mercato nazionale. Un mercato, quello grossetano, strettamente legato alla ristorazione, al turismo e al settore alberghiero. Come si evince dalle offerte di lavoro sul sito del Centro per l’impiego di Grosseto: il 40,7% delle offerte è legato a quei settori in bassa stagione.
Nel portale di Arti Grosseto, Agenzia regionale per il lavoro, si possono trovare delle offerte di lavoro da parte delle varie imprese. Lì ci sono 103 offerte da parte di aziende che cercano personale: 42 delle quali sono legate alla ristorazione e al settore alberghiero, che corrisponde al 40,7% del totale, in un periodo di bassa stagione.
La maggior parte di queste domande di lavoro inizieranno fra marzo e aprile 2025.
Nelle offerte, però, ci sono anche altri tipi di lavoro legati il mondo della metalmeccanica, dell’agricoltura, pulizie di uffici e tanto altro ancora.
Le loro percentuali, però, non si avvicinano al 40,7% della ristorazione e del settore alberghiero. Una percentuale che dipende anche dall’instabilità, che ha causato contratti non prorogati e meno richieste per alcuni settori come l’agricoltura.
Per il tipo di contratto offerto, invece, le statistiche sono altre: gli imprenditori offrono i contratti di lavoro a tempo determinato, che sono l’81% di tutte le offerte che sono sul sito. A tempo indeterminato invece sono il 9,7% e il 2,9% sono gli apprendistati offerti.
In Maremma la grande industria non è mai arrivata a causa della mancanza di infrastrutture e collegamenti rapidi e questo lo si vede anche dalle offerte di lavoro nella zona. Numeri che mostrano un luogo strettamente legato al turismo, ma che non investe né in eventi e né in cultura. Spesso fermandosi nella convinzione che basti solo il mare per attrarre i turisti.
L’andamento del mercato del lavoro
I dati nazionali sono molto positivi e mostrano una diminuzione del tasso di disoccupazione, una non variazione degli inattivi e un aumento dell’occupazione nei primi due trimestri del 2024. Le statistiche fino a giugno hanno mostrato un quadro rassicurante e un andamento positivo del mercato del lavoro da inizio 2024, anche se leggermente in calo.
Ma i dati provvisori dell’Istat di settembre 2024 sono leggermente diversi: gli inattivi, coloro che sono disoccupati e non cercano un lavoro, aumentano dello 0,4%. Il tasso di disoccupazione rimane stabile, ma sale quello giovanile al 18,3% (+0,3%) e l’occupazione sale dello 0,4% in confronto al trimestre precedente. Un aumento che, come si legge nel resoconto provvisorio dell’Istat, «Si associa alla diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-8,5%, pari a -147mila unità) e all’aumento degli inattivi (+1,1%, pari a +138mila unità)».
Una situazione dovuta, probabilmente, dalla fine di alcuni contratti di lavoro per la stagione. Una situazione che si sente molto anche in Maremma dove molti abitanti lavorano nella ristorazione, nel settore alberghiero o in servizi legati al turismo. Infatti, nei dati di Confcommercio Toscana, si nota un aumento dell’occupazione da -0,5% a +8% nel settore che comprende il commercio, l’alberghiero e la ristorazione, nel confronto fra il I e il II trimestre del 2024. Proprio a ridosso della stagione estiva.
Va tenuto conto che il tasso di occupazione, di inattività e di disoccupazioni vanno letti insieme per evitare fraintendimenti. Bati pensare che il tasso di disoccupazione si calcola in percentuale dividendo i disoccupati, coloro che cercano attivamente lavoro, per la forza lavoro, le persone che hanno dai 15 ai 64 anni. Va da sé che se aumentano gli inattivi cala il tasso di disoccupazione.
Naturalmente i dati non tengono conto del lavoro “a nero” e di una parte del lavoro “grigio”, quello che prevede, in aggiunta alla busta paga, una retribuzione fuori busta. Situazioni che nella nostra provincia ci sono e che non possono essere quantificate.
Il ruolo dei centri per l’impiego
Probabilmente il calo dei contratti firmati rispetto al 2023 in diversi ambiti dipende dal meteo instabile.
«I dati ci mostrano la visione di carattere generale dell’andamento del mercato del lavoro e ci permettono di comprendere la situazione – dice Federico Amari, coordinatore del centro per l’impiego della provincia di Grosseto – Nei dati del III trimestre 2024 – ndr da luglio fino a settembre – potrebbe esserci un calo dei contratti di lavoro dovuta al maltempo che ha interessato l’inizio del periodo. Questo per settori come l’agricoltura e la ristorazione in cui un buon clima è vitale e necessario».
I centri per l’impiego sono cambiati negli anni: ai giorni d’oggi seguono il lavoratore e l’imprenditore a 360 gradi. Un modo per combattere la disoccupazione e aumentare l’occupazione. Una missione che non è semplice.
«Proponiamo corsi di formazione gratuiti finanziati con fondi regionali, nazionali ed europei: la scelta dei corsi avviene a dopo un colloquio tra operatore del centro per l’impiego e disoccupato, seguendo una logica di approccio “personalizzato” – dice Amari – L’obiettivo è quello di aumentare la spendibilità della persona nel mercato del lavoro e avere le competenze richieste dal mercato del lavoro locale».
«Sostanzialmente proviamo a colmare il disequilibrio che c’è fra ciò che chiede il mercato e le competenze del lavoratore. Creiamo proprio un percorso specifico sulla persona e le capacità che già ha – continua – Questo lo facciamo ascoltando il lavoratore e controllando i dati, che ci mostrano le figure di cui hanno bisogno gli imprenditori. Siamo in contatto anche con le altre agenzie per il lavoro, in modo di poter far parte di una rete più complessa e completa sul territorio».
Leggi tutto l’articolo Posti di lavoro in Maremma, quasi la metà non fissi e nel turismo
www.maremmaoggi.net è stato pubblicato il 2024-11-11 07:30:16 da Marina Caserta
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