Gabriella Reillo è la nuova presidente della Corte d’Appello di Potenza: ha preso il posto della presidente facente funzioni, Lucia Casale. La cerimonia di insediamento si è svolta stamani, nel Palazzo di giustizia del capoluogo lucano, a margine della quale ha messo in evidenza alcuni aspetti del suo mandato, come quelli riferiti al controllo della gestione dei fondi Pnrr: “Per l’organico ridotto – ha detto – quella che prima era una corsa, adesso è diventata una corsa ad ostacoli”.
Magistrato di Lamezia Terme, Reillo tratta da oltre 20 anni processi di mafia ed ha diretto sino al 2014 l’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Catanzaro, che ha competenza per i reati di mafia commessi in tutto il distretto della Corte d’Appello di Catanzaro, dove ha svolto anche la funzione di consigliere e l’ultimo ruolo ricoperto di presidente di Sezione.
Con una carriera consolidata e riconosciuta per le sue competenze, rivestirà a Potenza un incarico di grande responsabilità da affrontare in presenza di alcune criticità, che il magistrato stesso ha elencato nelle prime parole rilasciate ai giornalisti: “Le riforme hanno molto penalizzato le Corti d’Appello – ha sottolineato – in particolare con la nuova competenza in termini di emigrazione che qui sottrae enormi risorse. Dopo Roma, Potenza è il luogo in cui si svolgono il maggior numero di convalide in termini di emigrazione. E in una corte così piccola, con scarsa copertura d’organico, questo pesa tantissimo. Un’altra criticità – ha continuato – è che dopo oltre 30 anni il Csm ha fissato per i magistrati i carichi esigibili, fissando un tetto che prima non c’era e questo è un altro limite, come le 36 ore per i giudici ordinari. Quindi il sistema da una parte sicuramente deve tendere a raggiungere questo obiettivo, ma dall’altra non aiuta e sembra remare contro. L’organico della Corte a Potenza – ha aggiunto – è carente di due consiglieri, che sembrano non tantissimi, ma in relazione all’organico è una scopertura del 18 %, quota non da poco. E questo pesa nella distribuzione del lavoro dato che molti sono impegnati nelle convalide per l’immigrazione”.
Sul fronte del Pnrr ha aggiunto che “cercheremo in tutte le maniere di raggiungere gli obiettivi. Non siamo stati consultati quando sono stati fissati questi obiettivi temporali, ma la magistratura li ha fatti propri e cercheremo di raggiungerli.
Per l’organico ridotto – ha ribadito – quella che prima era una corsa, adesso è diventata una corsa ad ostacoli”.
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