Non c’è pace per il ‘campo largo’. Quando le acque sembravano ormai calme dopo settimane di tempesta per il tanto discusso ingresso di Italia Viva in coalizione, esplode nuovamente la bufera. A nulla è servita la scissione dei renziani in Comune a Genova, con Mauro Avvenente e Davide Falteri che hanno scelto la squadra di Marco Bucci, e Arianna Viscogliosi che ha virato verso la coalizione di centrosinistra per le regionali. Trattative lunghe e complicate tra il costante “no” di Movimento 5 Stelle e Alleanza Versi Sinistra che proprio non ne volevano sapere di accogliere il partito all’interno del progetto progressista ligure.
Tutto sembrava essersi appianato con la nascita della lista centrista ‘Riformisti Uniti per la Liguria’ composta da Italia Viva, +Europa e Psi, fino a quando, nel pomeriggio di oggi, a far saltare il banco è stato il comunicato firmato da Raffaella Paita, coordinatrice nazionale del partito di Matteo Renzi.
“In queste settimane abbiamo offerto la massima disponibilità e lavorato con generosità per costruire anche in Liguria un centrosinistra credibile e riformista – scrive Paita – si siamo resi disponibili a superare i veti del passato e persino, su richiesta degli alleati, abbiamo deciso di non presentare il simbolo di Italia viva, confluendo in una lista con gli amici di Più Europa e Socialisti. Abbiamo fatto di tutto per raggiungere l’obiettivo di una presenza riformista nel centrosinistra. Gli accordi con il candidato Orlando e con gli altri partiti hanno portato alla creazione della lista ‘Riformisti uniti’, apparentata con lo stesso Orlando come si può vedere dai documenti. La lista c’è ed è addirittura già apparentata. Ma nelle ultime ore, su pressione dei Cinque Stelle, ci è stato chiesto di eliminare l’apparentamento o cancellare dalla lista i nomi di alcuni nostri rappresentanti. E per noi non è politicamente serio”.
“Siamo disponibili a fare gli accordi con il centrosinistra ma non a tutti i costi – prosegue Paita – e questo deve essere chiaro per l’oggi e per il domani. Noi siamo favorevoli alla costruzione di una coalizione di centrosinistra anche facendo un generoso sforzo di mediazione ma per noi, a differenza di altri, come abbiamo visto anche in queste ore a livello nazionale, prima delle poltrone viene la dignità. Possiamo rinunciare alle poltrone ma non rinunceremo mai alla dignità. E alla libertà. Visti i tempi stretti non ci sono più i tempi per costruire una lista alternativa”.
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