“Prezzi crollati per l’immobiliare ad Albenga”, smentita di Fimaa-Confcommercio: “Scenario reale ben diverso”

“Prezzi crollati per l’immobiliare ad Albenga”, smentita di Fimaa-Confcommercio: “Scenario reale ben diverso”



Albenga. “Facendo seguito ad un articolo nel quale si descriveva una situazione pressoché catastrofica relativamente al mercato immobiliare di Albenga, paventando ‘prezzi in picchiata’ ed ‘impoverimento del patrimonio immobiliare’, teniamo a precisare che lo scenario reale è ben diverso dal quello citato”.

Ad affermarlo, in relazione alla polemica che ha visto l’attacco di Roberto Crosetto (Fdi) e la replica del Comune per voce del consigliere Claudia Ramò, è FIMAA Savona – Confcommercio, nella persona della presidente provinciale Laura Forzano. 

“Risulta infatti che il mercato immobiliare di Albenga è piuttosto vivace, tra le città della provincia di Savona, Albenga è tra quelle in cui il mercato immobiliare ha performato di più e meglio, negli ultimi anni, sia per quanto riguarda i volumi sia per i prezzi medi”, hanno aggiunto da FIMAA Savona – Confcommercio, che ha effettuato “un’approfondita analisi del mercato ottenuta anche attraverso il confronto con le numerose agenzie immobiliari associate capillarmente presenti ed operanti nel comune di Albenga, e confrontando i dati delle compravendite registrati dalla Agenzia delle Entrate, ed il loro andamento negli ultimi anni”.  

“Certamente, – hanno proseguito, – vi sono zone più richieste ed altre meno, cosa assolutamente normale in ogni città, ma in nessun caso si registrano differenze importanti nella tendenza, tra le diverse zone, in nessun caso si può parlare di crollo dei prezzi, prova ne sono le numerose richiesta a fronte della scarsità di offerte, se lo scenario fosse quelle descritto nell’articolo la situazione sarebbe decisamente invertita”. 

FIMAA Savona “non può che stigmatizzare articoli, privi di fondamento e dati oggettivi, che possono arrecare un importante danno di immagine alla città e ad alcuni quartieri in particolare, con ricadute negative su tutto il tessuto economico della città e non solo sui proprietari di immobili, fornendo un immagine allarmante della città anche a coloro che vorrebbero investire sul territorio”. 





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