Albenga. Se la San Filippo Neri Yepp è riuscita a pareggiare contro l’Ospedaletti, il merito è anche tanto del classe 2002 Sonny Rizzo. Terminare il match con i pali inviolati, per un portiere, molte volte è già una vittoria e una soddisfazione, se ci metti che hai anche neutralizzato un rigore, è come per un attaccante siglare il gol vittoria.
Oltre ad una grandissima prova difensiva della squadra, Rizzo si è contraddistinto in più occasioni ‘mettendo i guanti’ su certi palloni difficili da prendere, bloccando il tiro dagli undici metri e rendendosi anche molto partecipe alla fase difensiva sia con i piedi che con la voce: libero e portiere allo stesso tempo.
Rizzo è uno specialista sui calci piazzati, neutralizzandone diversi anche negli anni passati: “Mi sento bene, sono contento per la buona prestazione, per il punto importante per la squadra. Abbiamo incontrato una grande squadra, compatta. Non è stato facile, ci siamo difesi con le unghie e con i denti. Il rigore l’ho intuito e l’ho parato, va bene così“.
“L’avevo già un po’ osservato – continua Rizzo parlando del rigore -, poi sul momento ho avuto una intuizione, mi son buttato e l’ho parata“.
Nonostante la vittoria contro l’Oneglia, 3-5 per i giallorossi, il portiere non era troppo soddisfatto della sua prova: “Dopo settimana scorsa non era facile. Venivamo da una settimana dove avevamo preso tre gol e per un portiere non è mai bello, con anche un po’ di mie colpe. Oggi era la giornata del riscatto, sono arrivato motivato a mille. Non vedevo l’ora di giocare questa partita, era da domenica sera che non aspettavo altro di arrivare ad oggi. È andata bene, sono soddisfatto”.
I portieri solitamente parlano molto con i compagni, soprattutto in occasione dei calci piazzati. Per Rizzo il dialogo è invece l’ ‘ABC’ del suo ruolo: “Mi sento molto partecipe. Cerco di dare consigli ai compagni, anche se a volte mi rendo conto che esagero un po’, infatti credo che già rispetto all’anno scorso sono migliorato molto su questo aspetto. Poi se sto zitto, dopo un attimo mi addormento. Devo rimanere attivo“.
Poi la dedica, particolare, per il rigore parato. Probabilmente anche uno stimolo in più per bloccare gli attaccanti dagli undici metri: “Non saprei sinceramente a chi dedicarlo. Potrei dedicarlo al litro di birra di Mauri’S, che vado a riscattare tra poco. Anzi, al litro e mezzo. Abbiamo una scommessa, quando paro un rigore c’è un litro di birra omaggio“.
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