I bandi annullati e sostituiti per le progressioni verticali in deroga al Comune di Foggia hanno ingenerato qualche perplessità nei consiglieri comunali, ma anche in tanti dipendenti che hanno chiesto delucidazioni e segnalato qualche presunta lacuna o incongruenza.
La Commissione Affari Generali, sulla scorta delle sollecitazioni pervenute, ha chiesto, dunque, un’audizione all’assessora al Personale Daniela Patano e al dirigente Giuseppe Marchitelli, che cura tutta la pratica.
Si sono presentati oggi, per fugare ogni dubbio. L’assessora ha demandato ogni chiarimento al dirigente. Sui requisiti divenuti più stringenti nella seconda versione dei bandi ha sollevato qualche perplessità il consigliere Dem Mario Cagiano.
È il caso del possesso dell’abilitazione alla professione tecnica di geometra e del diploma di scuola magistrale. I primi avvisi, secondo lui, garantivano un più ampio accesso. Un funzionario tecnico, ha chiarito in buona sostanza il dirigente, deve essere necessariamente iscritto all’albo dei geometri per le mansioni che andrà a svolgere.
Nel bando per un posto da istruttore informatico, poi, è scomparsa la valorizzazione della permanenza nell’ente da più tempo. La commissione ha chiesto delucidazioni sull’esclusione della valutazione delle performance. Non è un metro per valutare le progressioni verticali tra le aree, ma quelle orizzontali, quindi nella stessa area, è stata la risposta di Marchitelli.
Il dirigente è apparso sulla difensiva: a dirla tutta, aveva letto nella nota di convocazione “toni accusatori” che non gli sono piaciuti. Lo avrebbe particolarmente indispettito l’annotazione su una presunta “violazione della consolidata giurisprudenza”. Pesano le accuse di inerzia, tant’è che starebbe preparando un corposo dossier per dimostrare che in questi mesi l’Ufficio del Personale non se n’è stato con le mani in mano.
All’incontro hanno partecipato anche i sindacati, che si sono visti costretti, davanti ad un confronto apparso ai loro occhi più politico che sindacale, a partire da Luigi Giorgione della Uil Fpl, a rivendicare gli accordi sottoscritti, frutto di un’interlocuzione. “Se volete annullare gli atti, io non ci sto”, ha chiarito il sindacalista.
Ma non era questo, a quanto pare, lo spirito della riunione. I consiglieri avevano semplicemente esercitato una loro prerogativa: chiedere chiarimenti nella sede preposta.
A proposito dei concorsi, il consigliere di opposizione Gino Fusco, per esempio, ha contestato apertamente la scelta dell’Amministrazione di avvalersi dalla facoltà prevista dal Decreto PA, che consente di effettuare selezioni con una sola prova scritta. Secondo lui, con 45 crocette non si può valutare la preparazione di un candidato.
Abbandonando il suo aplomb, boccia categoricamente la modalità delle domande a risposta multipla anche il consigliere civico di opposizione Nunzio Angiola. Il professore, che per usare un eufemismo considera la scelta infelice, avrebbe sottoposto i candidati finanche a tre prove.
Emerge come i consiglieri, anche quelli di maggioranza, non siano stati coinvolti nella definizione delle procedure. Eppure, la sindaca, proprio ieri, nel corso di una conferenza per illustrare il piano di assunzionale aveva parlato di “opportuni negoziati e discussioni con le forze politiche e con le commissioni consiliari ad hoc, presso le quali – testuali parole – ci siamo puntualmente recati per fare sempre il punto della situazione e scegliere a bocce ferme anche la dialettica d’esame da utilizzare”.
Ma quello che diversi consiglieri hanno lamentato è stata proprio l’assenza di interlocuzioni. “È mancata la sensibilità di informarci”, hanno detto oggi all’assessora Patano e al dirigente Marchitelli. “Non siamo mai stati interpellati”, assicurano.
www.foggiatoday.it è stato pubblicato il 2024-11-19 19:09:00 da
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