L’Azienda ospedaliera, competente per Policlinico e Baggiovara, impegnerà altri 120.000 euro nel 2025 per il ricorso a medici che non hanno concluso la formazione specialistica. Senza di loro sempre più difficile garantire il servizio di emergenza
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La carenza di personale nei pronto soccorso modenesi è nota e diffusa, di fatto cronica. Tale da non potere garantire risposte adeguate e coperture ai bisogni di assistenza e organizzativi. A sancirlo ancora una volta, nero su bianco, in un atto, l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Modena. La stessa che conferma che gli ultimi e ripetuti tentativi di reclutare personale specializzato Proseguono a non portare ai risultati auspicati. Al punto da spingere l’Azienda stessa indotta a ricorrere alle possibilità offerte dalla Legge n. 56/2023 che prevede per i medici in formazione specialistica la possibilità di svolgere attività libero-professionale anche in regime ospedaliero.
Ed è così che le strutture di emergenza urgenza sopravvivono di fatto ormai solo grazie a schiere di medici che devono ancora concludere il percorso di formazione specialistica.
Nei Pronto Soccorso così come nei Cau dove la quantità di medici precari e specializzandi assunti con contratti con scarse prospettive temporali se non di qualche mese, sono ormai preponderanti. Medici ai quali la stessa dirigenza non è in grado di fornire garanzie. Medici che, spesso capita di leggere dalla determina che confermano i recessi dai contratti, lasciano il posto ancora prima di concludere il seppur beve periodo di lavoro.
Un medico specializzando nelle mansioni di Pronto Soccorso riceve una indennità oraria di circa 40 euro. Su questa base l’Azienda Ospedaliera ha impegnato, per il 2025, 120mila euro per acquisire prestazioni di supporto al personale medico attraverso specializzandi.
Ma è evidente come l’aumento dei medici specializzandi nei pronto soccorso non sia solo una questione di risorse economiche o di politica sanitaria, ma di un equilibrio tra formazione e sicurezza del paziente. Se da un lato l’esperienza sul campo è essenziale per formare i futuri specialisti, dall’altro è fondamentale che la qualità dell’assistenza non venga compromessa dalla carenza di personale esperto. Un sistema sanitario che si affida troppo agli specializzandi rischia di trovarsi di fronte a una situazione non allo standard top per i pazienti, soprattutto nelle strutture che sono costrette a utilizzare medici in formazione anche per le situazioni più delicate.
Gi.Ga
Gianni Galeotti
Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie.. Continua >>
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