quali sono e come difendersi sotto Natale

quali sono e come difendersi sotto Natale


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quali sono e come difendersi sotto Natale

Sono una trentina le truffe – consumate o tentate – registrate dalla polizia attraverso i presidi (questura e commissariati) presenti nella provincia. Un dato che raddoppia se a questi si aggiungono anche i casi denunciati presso le stazioni e le compagnie dei carabinieri presenti sul territorio.

Un fenomeno allarmante che, puntualmente, aumenta con l’avvicinarsi delle festività natalizie. Truffe e raggiri che si fanno sempre più sofisticati potendo contare anche sull’intelligenza artificiale, capace di riprodurre alla perfezione la voce di un familiare o il numero di una banca o presidio di polizia come ‘call in entrata’.

In azione sono ‘trasfertisti’ senza scrupolo che, con l’aiuto di complici in loco, mettono a segno, con puntuale cadenza, circa 3 colpi al mese, colpendo di volta in volta un comune diverso. Dei casi segnalati, 29 sono stati registrati a Foggia, l’altro a Manfredonia. Nella scorsa settimana, invece, 7 truffe sono state sventate dalle vittime stesse che – forse grazie al martellante battage di sensibilizzazione sul tema – hanno fiutato per tempo l’inganno. Ne abbiamo parlato con Antonio Bisceglia, dirigente della ‘Sezione Volanti’ della questura di Foggia.

Quali sono le tipologie di truffa maggiormente riscontrate sul territorio?

Negli ultimi tempi, la tipologia di truffa più gettonata è quella del finto avvocato o del finto appartenente alle forze dell’ordine che contatta telefonicamente la vittima designata rappresentando che il marito, o il nipote o il figlio hanno avuto incidenti o problemi con la giustizia e che c’è bisogno di denaro per far fronte a non meglio precisate spese legali o cauzioni. Subito dopo, un complice si presenta alla porta della parte offesa per ‘riscuotere’ il maltolto. In mancanza di denaro, i malfattori accettano anche gioielli in oro o preziosi, portando via oltre che oggetti di valore anche ricordi di una vita.

In materia c’è un’ampia letteratura, con truffatori sempre in grado di aggiornare i propri ‘canovacci’ d’azione e trovare nuove strade e forme di raggiro…

Sì, tra gli ultimi esempi registrati, ad esempio, c’è la truffa della finta clonazione del conto corrente: un sedicente appartenente alle forze dell’ordine contatta la vittima della presunta clonazione del proprio conto, indicando la necessità di dover effettuare un bonifico su un determinato Iban per sbloccare la situazione. Per rendere la versione più verosimile, il sedicente appartenente alle forze dell’ordine si propone di seguire passo-passo il malcapitato o la malcapitata indicando i vari passaggi da eseguire. Questa tipologia di truffa, che colpisce non solo gli anziani, ha portato in alcuni casi la sottrazione di cifre considerevoli, anche 30-40mila euro.

Dalla truffa del congelatore a quella del finto incidente: tutte le tecniche in uso e come difendersi 

Per quella che è la vostra esperienza, si tratta perlopiù di trasfertisti o di persone del posto?

Si tratta quasi sempre di persone che vengono da fuori regione, quindi trasfertisti, ma che possono contare sull’appoggio e sulle conoscenze di complici del posto. Sono professionisti che studiano ogni colpo in tutti i dettagli, informandosi preventivamente su abitudini e parenti della vittima designata. Ancora, chi agisce parla un italiano forbito, ha una voce rassicurante e sa entrare subito in empatia con la vittima; in questo modo cerca anche di carpire informazioni sull’eventuale disponibilità economica del proprio ‘bersaglio’.

In che modo è possibile prevenire questo tipo di fenomeno e ‘proteggere’ le possibili vittime?

Con l’informazione. Quella che periodicamente svolgono le forze di polizia (domenica, alle 11, gli uomini e le donne della questura incontreranno i fedeli in Cattedrale per un momento di sensibilizzazione sul tema, ndr) e le testate giornalistiche. Ma parliamo di fenomeni che si possono prevenire anche e soprattutto prestando maggiore attenzione agli anziani che – in particolare nei mesi estivi o in prossimità delle feste – restano più soli e diventano facile preda per malintenzionati. Il nostro appello, quindi, va ai familiari ma anche a vicini di casa: prestate attenzione agli anziani, creando attorno una rete di protezione.

Tante truffe, consumate o tentate, non vengono denunciate per vergogna o paura. In che modo si può superare il timore della cosiddetta ‘vittimizzazione secondaria’?

Dobbiamo partire dal presupposto che chiunque può essere vittima di truffa, perchè chi attua questo tipo di azione è un professionista in grado di abbindolare chiunque. Il nostro obiettivo è quello di rassicurare (e non colpevolizzare) i morti e invitare loro a denunciare l’accaduto fornendoci quanti più dettagli utili; stessa cosa devono fare i familiari. Spesso, negli incontri che periodicamente teniamo nelle parrocchie e nei luoghi di ritrovo degli anziani, emergono casi non denunciati per vergogna o per paura del giudizio dei familiari: non è una colpa essere caduti nel tranello, ma con le giuste ‘armi’ è possibile difendersi.

La cronaca recente racconta di truffe sempre più sofisticate, anche attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale capace di riprodurre la voce di familiari

Purtroppo sì, non soltanto l’intelligenza artificiale riesce a riprodurre la voce di un familiare traendo inganno la vittima, ma addirittura è possibile effettuare telefonate simulando come numero in entrata quello di un commissariato o di una caserma dei carabinieri. Ovviamente, ribadiamo, che non è nostro ‘protocollo’ contattare telefonicamente persone e chiedere denaro per risolvere problematiche con la giustizia di un parente. Ma siamo sempre pronti ad intervenire in caso di bisogno e necessità.

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www.foggiatoday.it è stato pubblicato il 2024-12-13 18:43:00 da


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