La ludopatia è un fenomeno che preoccupa e che cresce. E che coinvolge anche i più giovani. Lo sa bene l’avvocato Consuelo Beber, che come amministratore di sostegno segue numerosi casi di persone che si sono rovinate con il gioco. “Per la maggior parte si tratta di uomini”, ha raccontato il legale, “con un’età che varia. Il più giovane ha 22 anni, ma ha iniziato che ne aveva 14. Il più ‘anziano’ ne ha 55. Sono giocatori di macchinette, di gratta e vinci e di scommesse. C’è chi si gioca la pensione di invalidità, chi il Tfr, chi la pensione di famiglia, e chi, come i più giovani, si gioca la paghetta”.
I motivi sono diversi: “c’è la persona che ha delle limitazioni personali, per cui trova uno sbocco nel gioco, innanzitutto per rivalutare se stesso e per riempire la giornata, e poi per avere anche un sostentamento. Giocando, per la grande legge dei…
www.cremonaoggi.it è stato pubblicato il 2024-11-11 21:57:02 da Sara Pizzorni
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