«Quella volta che cucinai per Obama»

«Quella volta che cucinai per Obama»


GROSSETO. Il 29 aprile del 2005 Moreno e Samantha aprirono la porta del ristorante l’Uva e il malto, in via Mazzini. Sono passati 20 anni, e quella porta è ancora aperta per accogliere i clienti e soddisfare le loro richieste.

Amici, tanti, personaggi del mondo dello spettacolo che via via sono passati dal ristorante che da vent’anni resiste, come un baluardo, in centro storico. «Dove tutto è cambiato – dice Moreno Cardone – Prima il centro era un punto di ritrovo, un luogo dove incontrare gli amici e poi decidere cosa fare. Ora invece non è più così. Noi abbiamo la fortuna di avere una clientela che nel corso degli anni è diventata nostra amica. Reggiamo per questo e per la presenza degli stranieri.  Se siamo arrivati fin qui, lo dobbiamo ai nostri clienti. A loro va il nostro più grande ringraziamento». 

Nel mondo della ristorazione, il fatto che il timone di un locale sia governato sempre dallo stesso capitano, è una rarità. All’Uva e il malto invece, ci sono sempre stati Moreno e Samantha, marito e moglie nella vita e soci al 50% nel lavoro. 

Cardone, prima di aprire l’Uva e il malto, era socio del Claps e cucinava per la Knorr. Dopo la vittoria al campionato europeo della pizza, decise di aprire un locale tutto suo in centro. «Cominciai mantenendo anche la pizza nel menu, avevo voluto mettere su un locale di nicchia – ricorda – Poi però, dopo 5 mesi, mi accorsi che dovevo fare altro. E da lì è cominciato il lavoro di ricerca. Piano piano, mi sono tolto tante soddisfazioni».

Cardone ha rappresentato l’Italia a Londra, ha partecipato al Safari festival. E il suo ristorante da 15 anni è sulla guida Michelin.

Un successo che è stato possibile grazie a Samantha. «Sono stata tre anni dipendente – racconta Raspollini – poi sono entrata in società. Dentro a questo ristorante c’è tutta la nostra vita. Ci sono i ricordi, ci sono i regali che i clienti ci portano da tutto il mondo. Con il personale non abbiamo mai avuto soltanto rapporti di lavoro, ma siamo sempre stati una grande famiglia». 

Il catering per Obama e per Bono degli U2

Obama, Mick Jagger, Bono, Julia Roberts. Ma anche Ligabue, Valentino Rossi, Pink, Rania di Giordania. Sono alcuni dei personaggi atterrati all’aeroporto Baccarini di Grosseto, per il quale Moreno Cardone organizza e prepara i catering che vengono poi serviti durante il volo. Un lavoro che Cardone ha cominciato a fare una quindicina di anni fa quasi per caso. 

«Venne una hostess al ristorante – racconta – si chiamava Paula, era brasiliana. Mi chiese di preparare un catering per un volo e lo feci. La voce cominciò a spargersi all’aeroporto e da allora abbiamo lavorato non solo per lo scalo di Grosseto ma anche per quello di Pisa e di Firenze. L’emozione più grande probabilmente è stata preparare il catering per Obama, quando era presidente degli Stati Uniti». 

Ma anche quello per i nipoti di Putin, che avevano passato un periodo di vacanza in Italia, chef Moreno se lo ricorda bene. «Avevo due guardie del corpo davanti alla cucina a controllare tutta la preparazione – dice – Altre due erano davanti alla porta del ristorante a vedere chi passava». 

Un lavoro che non ha mai conosciuto orari, quello di Moreno e Samantha. Come quando, dopo il naufragio della Concordia, Grosseto era invasa dai giornalisti di mezzo mondo. «La sera arrivavano a cena anche a mezzanotte – racconta Cardone – Una spaghettata o una pastasciutta la preparavo sempre». 

Tanta conoscenza in più ma meno soldi

In vent’anni il mondo della ristorazione è cambiato, ed è cambiata anche la clientela. «Oggi chi sceglie di mangiare al ristorante è molto più consapevole – dicono Moreno e Samantha – c’è tanta conoscenza in più. C’è anche un altro aspetto però: la crisi economica che crea difficoltà e che spinge le persone a fare scelte più attente. Il nostro lavoro è cambiato di conseguenza: qui da noi cerchiamo di far trovare nel menu ingredienti particolari, che non si trovano altrove. Il nostro è un lavoro di ricerca costante». 

Tanti clienti dell’Uva e il malto arrivano da altre città e tanti sono i turisti stranieri. «Molti di quelli che tornano in Maremma ci vengono a trovare – dice Samantha Raspollini – e ci portano regali. Pensieri dei loro paesi. Ci sono anche tante persone che sono in città per lavoro e che vengono quasi sempre da noi. Ci dicono che si sentono a casa».

Resistere in centro per renderlo più bello

Conosciuto in tutta Italia per le tante trasmissioni Tv delle quali Moreno Cardone è stato ed è tuttora protagonista, lo chef resta tenacemente attaccato al centro storico. Senza affrontare, al momento, il discorso sulle prospettive del ristorante.  

«Per ora non ci si pensa – dice Samantha Raspollini – Restiamo in centro, anche se tutto è cambiato. Prima era bello stare qui, passavano gli amici a salutarci ogni sera. Ora tanti fondi sono sfitti, in centro spesso succedono atti di violenza che scoraggiano le persone a venire a fare due passi. Da quando abbiamo aperto la terrazza che dà sulle Mura cerchiamo di abbellire questa strada, di rendere questo angolo di centro come un posto piacevole da frequentare. I clienti sono diminuiti tanto e abbiamo anche pensato di andare via». 

A Moreno e Samantha, è stato anche chiesto di trasferirsi sul mare, sono stati offerti loro fondi per aprire anche altrove. «Siamo affezionati al centro – dicono – E le persone sono affezionate a noi. Non abbiamo mai voluto prendere altre gestioni per essere sempre presenti qui. Il giorno che decideremo di andarcene, lasceremo l’Italia». 


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    Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l’ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi
    Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana – #UniciComeLaMaremma



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www.maremmaoggi.net è stato pubblicato il 2025-04-29 08:00:30 da Francesca Gori


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