Radici future: 1990-2023, trentatré anni di Villaggio Globale. Una giornata dalle 11 alle 22 per ripercorrere le stagioni dello storico centro sociale di Lungotevere Testaccio 1 nato 33 anni fa caratterizzate da centinaia di attività sociali, incontri, concerti storici, manifestazioni, mostre, corsi ed eventi delle più svariate discipline.
Villaggio Globale sin dalla sua nascita, nel 1990, si è caratterizzato come centro interculturale capace di accogliere reti sociali e i più svariati segmenti di gente, immigrata e giovanile in particolare, dando loro la possibilità di realizzare le loro idee e acquisire nuove conoscenze e competenze. Questa vocazione non si è mai persa, nonostante la spontanea trasformazione avvenuta negli anni, virata verso ’ – tramite l’apertura di laboratori d’arte e artigianato, di studi che ospitano associazioni di stampo sociale e le attività collettive per il bene comune e la cittadinanza.
Domenica 17 dicembre sarà una un’occasione di scoperta, ragionamento e confronto su storia, evoluzione e prospettive del Villaggio Globale, intitolata appunto “Radici Future”.
ore 11 Il futuro del Villaggio Globale nella città delle arti
La destinazione dell’ex Mattatoio a Città delle Arti sembra definitivamente affermata con la presenza dell’Università Roma Tre, dell’Accademia delle Belle Arti, di Palaexpo. Quale sarà il ruolo delle realtà associative che, solo con la forza dei propri mezzi e idee, hanno contribuito maggiormente a vivere e valorizzare ad un luogo abbandonato e degradato? ? All’’incontro partecipano: Tobia Zevi – Assessore al Patrimonio Roma Capitale, Yuri Trombetti – Presidente Commissione Comunale Patrimonio, Umberto Marroni – Delegato del Sindaco alla valorizzazione dell’ex Mattatoio, Alessandro Luparelli – Commissione comunale Ambiente, Claudia Santaloce – Assessore Politiche sociali Municipio I, Maurizia Cicconi – Presidente Commissione Giubileo – P.N.R.R.- Municipio I, Cecilia Casorati – Direttrice Accademia di Belle Arti di Roma, Marco Delogu – Presidente Palaexpo, Alfonso Perrotta – APS Villaggio Globale – Spazio Boario. Coordina: Lorenzo Romito – Stalker
Ore 15
L’Archivio storico del Villaggio Globale si presenta. Partecipano: AAMOD (Archivio Audiovisivo Movimento operaio e democratico), Giulia Fiocca – Stalker – La Zattera, Massimiliano Cafaro – Associazione Pantera 90 Archivio, Maria Lepre – Centro documentazione Maria Baccante – Archivio Storico Viscosa, Archivio dei Movimenti. Coordina Alfonso Perrotta – Villaggio Globale
Ore 17 Villaggio Globale e l’arte. Incontro con gli autori
Villaggio negli anni non solo ha sostenuto il graffiti writing sui vari muri del Mattatoio, ma ha realizzato sulle proprie pareti interne ed esterne decine di murales di artisti noti ed emergenti, nonché interventi artistici di scuole diverse che hanno fortemente contribuito alla valorizzazione dello spazio pubblico.
L’incontro con alcuni dei protagonisti vuole essere un excursus e una riflessione sullo stato dell’arte oggi.
Partecipano: Solo (Artista), Diamond (Artista), Nilde Guiducci (Murale messicano), BOL (Murale via Manunzio, Biennale dei giovani artisti), Edoardo Martino (Curatore Re-Visioni). Introduce e coordina: Stefano Piccoli – ARFestival
Ore 18.30 Villaggio Globale e la musica
Per anni il Villaggio Globale è stato un punto di riferimento per concerti di artisti affermati e presentazione di nuove proposte. Incontro tra alcuni dei protagonisti di quella stagione e una riflessione su come è cambiata la produzione musicale dal basso.
Partecipano: Enrico Colaiocco – Tra i fondatori di Villaggio Globale, Stefano Strina – Organizzatore di numerosi concerti al Villaggio Globale, Gridalo Forte Records – Etichetta musicale storica, Luciano Levrone, Luzy L. – Toretta Stile, Francesco Regina – Etno Trance, musica popolare salentina, Marco Paolo Pierucci – DJ Vortex, Puzzle Sound System – DJs & band. Introduce e coordina: Federico Raponi, autore del libro “Quando il fumo si dirada”
ore 20 Il concerto con Nour Eddine Fatty. “L’esilio del flautista” è lo spettacolo di Nour Eddine Fatty, il grande musicista di origine marocchine, ormai romano d’adozione e oggi uno dei riferimenti più significativi della musica nordafricana in Italia. Un concerto suggestivo grazie al canto struggente della sua voce, del suo flauto, della sua chitarra, e grazie alle sue parole che raccontano la fuga dal Marocco, la vita di artista di strada in Italia, l’incontro con il Villaggio Globale, ma anche le storie di tutti i popoli e la speranza dei migranti. Attualmente Nour Eddine è impegnato nella raccolta fondi per sostenere la gente dei villaggi marocchini colpiti dal terremoto e in particolare di Ouazzane, sua città natale.
Per info: [email protected] // [email protected]
roma.repubblica.it è stato pubblicato il 2023-12-15 22:57:59 da [email protected] (Redazione Repubblica.it)
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