JESI – Due rapine, una aggravata, due tentativi di furto, il possesso ingiustificato di un coltello e le lesioni per aver picchiato due delle quattro vittime, che in soli due mesi sono finite nel mirino di una banda di minorenni capitanata da un 19enne nato in Italia ma di origine tunisina. Il loro raggio di azione, tra febbraio e marzo scorsi, erano i giardini pubblici ma hanno colpito persone anche alla fermata del bus. Soldi e cellulari il loro bottino. Per il capobanda la Procura ha chiesto il processo e farà l’abbreviato il prossimo 13 gennaio davanti alla giudice Francesca De Palma. E’ difeso dall’avvocato Caterina Ficiarà. Il clima che nove mesi fa si era creato a Jesi stava preoccupando i cittadini perché la baby gang colpiva in serie. Dopo una indagine condotta dai carabinieri del Norm e dai poliziotti del commissariato jesino il gruppetto è stato tutto identificato, ad aprile scorso, e denunciato: sette minorenni e il 19enne. Per il maggiorenne, visti i reati commessi, due rapine (una in concorso), due tentativi di furto e lesioni aggravate su due 20enni, la gip Sonia Piermartini aveva disposto per lui la misura cautelare dei domiciliari ma il giovane l’ha violata due volte. Una subito dopo che i carabinieri gli avevano notificato ed eseguito il provvedimento (ad aprile).
A casa c’era rimasto solo 5 minuti. Il giovane era uscito e il padre aveva dato l’allarme chiamando il 112. Le ricerche, durate fino a sera, avevano portato i carabinieri a rintracciarlo in zona dei giardini e ad arrestarlo per evasione. Rimesso ai domiciliari era evaso di nuovo andando fino a Milano. La misura cautelare si era dunque aggravata ed era stato messo in carcere, a Montacuto, dove è ancora recluso. La prima rapina risale al 17 febbraio scorso, ai danni di un 60enne, alla fermata del bus, insieme ad un complice rimasto ignoto. L’uomo era stato bloccato e gli avevano strappato via il portafoglio con dentro 2.200 euro. La seconda rapina c’era stata il 28 marzo scorso, in via Ancona, in solitaria, armato di coltello da cucina che aveva puntato addosso ad un 20enne che aveva avvicinato mentre camminava a piedi con un amico. Lo avrebbe sbattuto al muro e gli avrebbe portato via il cellulare con 20 euro custoditi dentro la cover del telefonino. All’amico della vittima aveva provato a derubarlo mettendo una mano nella tasca del giubbetto ma il malcapitato era riuscito a fuggire. Il 29 marzo scorso, in compagnia di sette minorenni, avrebbe prima aggredito due 20enni, ai giardini pubblici, prendendoli a pugni, lanciando loro una bottiglia e spingendoli a terra, poi avrebbe cercato di derubarli ma i due erano riusciti a fuggire. i morti hanno sporto tutte denuncia ma solo una ieri si è costituita parte civile, con l’avvocato Andrea Nocchi. E’ il 60enne derubato di 2.200 euro. La posizione dei minorenni è trattata in Procura dei Minori.
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www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2024-11-11 20:00:36 da
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