Regione Siciliana, la Finanziaria decolla. Schifani: "Evitato …

Regione Siciliana, la Finanziaria decolla. Schifani: "Evitato …



Regione Siciliana, la Finanziaria decolla. Schifani: "Evitato …

Con 39 voti favorevoli e 20 contrari l’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato la Finanziaria dopo una lunghissima maratona. A guidare i lavori il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno. Tra le norme approvate nel maxiemendamento, passato prima del voto finale, quella che prevede lo stanziamento di 10 milioni per i Comuni in dissesto.

“L’approvazione della manovra finanziaria da parte dell’Ars – commenta il presidente della Regione Renato Schifani – rappresenta un risultato importante per la nostra Regione. Per il secondo anno consecutivo, abbiamo evitato il ricorso all’esercizio provvisorio, dimostrando un grande senso di responsabilità e una visione condivisa da parte di tutto il Parlamento siciliano. Questa approvazione, anticipata anche rispetto alla manovra nazionale, è un segnale di efficienza e di attenzione verso le esigenze dei siciliani. Un ringraziamento particolare al presidente Galvagno per il grande senso istituzionale dimostrato in questa lunga maratona d’Aula”.

«Con la legge di Stabilità, superiamo un’altra pagina di precariato, variamo misure per la crescita del tessuto economico siciliano e per sostenere i consumi, prevediamo investimenti contro la crisi idrica e stanziamo importanti risorse, a vario titolo, a favore degli enti locali», continua Schifani, che annuncia alcuni dei principali capisaldi della manovra. Il parlamento ha votato tre documenti contabili con un valore globale che si attesta attorno a 950 milioni di euro: la legge di Bilancio, la legge di Stabilità e il collegato prodotto dalle norme proposte nel maxi-emendamento del governo e del parlamento.

«Oggi – sottolinea Schifani – governo e parlamento conseguono un obiettivo storico: dopo oltre 20 anni la manovra viene approvata entro il 31 dicembre e ancora prima di quella nazionale. Viene evitato, per il secondo anno consecutivo, il ricorso all’esercizio provvisorio, ma anche alla gestione provvisoria, che erano diventati una consuetudine. Si tratta di un risultato fortemente voluto dal mio governo che conferma la nostra volontà di rafforzare il percorso di affidabilità della Regione nei confronti dei cittadini, delle imprese e degli enti locali. Al conseguimento di questo risultato hanno lavorato tutti i deputati di maggioranza e di opposizione e in particolare l’assessore all’Economia Alessandro Dagnino con i suoi uffici, il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno e il presidente della commissione Bilancio Dario Daidone. A loro va il mio personale ringraziamento».

Negli ultimi 25 anni, Bilancio e legge di Stabilità sono stati approvati entro l’anno solamente in altri due esercizi finanziari, nel 2004 e nel 2005.

I due maxi emendamenti

La manovra per il 2025 ha visto la luce grazie alla redazione di due maxi emendamenti in cui sono confluite le proposte degli assessori e dei deputati. E per quelle che sono arrivate dall’opposizione il governo ha aumentato il budget fino a raggiungere una media di circa un milione a deputato. Tanti quanti ne erano stati garantiti ai parlamentari della maggioranza. Cifre non ufficiali che dovrebbero però portare a una spesa extra di una ottantina di milioni. Che si aggiungono al centinaio che il governo aveva riservato alle proprie proposte con cui integrare il testo base della Finanziaria: in primis quella che garantisce 23 milioni e mezzo all’Ast per diventare una società in house ed evitare il fallimento e poi quella, cara a Schifani, che stanzia una quindicina di milioni per erogare tramite l’Irfis dei prestiti a tasso zero alle famiglie a basso reddito per l’acquisto di «beni di consumo non durevoli» (dagli elettrodomestici alle auto, solo per fare alcuni esempi). C’è, nel testo arrivato sui banchi dei deputati a tarda notte, anche la norma che finanzia nuovi depuratori in grado di utilizzare le acque reflue per le coltivazioni liberando così le risorse delle dighe a vantaggio delle città. Fondi pure per due i nuovi dissalatori a Palermo da realizzare in partenariato pubblico-privato che si aggiungono alla riattivazione dei tre già previsti a Gela, Porto Empedocle.
Per sbloccare queste misure, a ora di pranzo, è andato in scena un chiarimento fra il governatore Renato Schifani e il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno. La pace fra i due sarà plasticamente rappresentata da una cena istituzionale organizzata a Catania la notte di Capodanno prima del concertone che andrà in onda sulle reti Mediaset. Schifani e Galvagno hanno incontrato riservatamente anche i leader dell’opposizione. E questo ha portato allo stralcio dal primo maxi emendamento delle norme più politicamente contestate: da quella che avrebbe triplicato i compensi dei vertici delle società partecipate a quella che avrebbe potenziato le Zes siciliane. Se ne riparlerà, ha garantito Schifani, dopo la Finanziaria in una norma ad hoc.

Il nodo dei contributi territoriali

La lunga attesa notturna è stata dovuta al «parto» del maxi emendamento che assegna i contributi a carattere territoriale, cioè con ricaduta immediata nei collegi elettorali dei deputati: è qui che si incastrano le somme a favore di enti e associazioni da erogare senza bando. Bisognerà attendere il testo ufficiale per verificare come sono stati veicolati questi finanziamenti. In piena votazione gli Stati Generali dello Spettacolo, il cartello di 103 associazioni escluse per tutto l’anno dai contributi a pioggia, ha inviato una lettera a ciascun deputato invocando una retromarcia almeno parziale su questo modus operandi. Nel testo le associazioni chiedono a ogni deputato «di rinunciare a 50 mila o 100 mila euro per incrementare il capitolo del bilancio regionale 473742 relativo al Fondo Unico Regionale per lo Spettacolo (FURS), strumento legislativo di evidenza pubblica a cui possono partecipare tutti con regole chiare». Restare indifferenti a questo appello avrebbe come conseguenza, per gli Stati Generali dello Spettacolo, «il fallimento e la chiusura delle nostre realtà, di fronte a un dilagante fenomeno di sleale concorrenza da parte di organismi altrimenti privilegiati da norme ad personam».

Questo appello è stato sostenuto in aula dalla deputata 5 Stelle Roberta Schillaci che ha presentato un emendamento per aumentare di 3,5 milioni la attuale dotazione del fondo che mette i contributi a bando. Ma i più navigati deputati di Sala d’Ercole attribuivano a questa proposta poche chances. Anche perché nella maggioranza la linea è quella di destinare i fondi per i collegi elettorali soltanto alle fondazioni e ai Comuni: lasciando così ai sindaci il compito di veicolare queste somme sul territorio. È una sorta di intermediazione istituzionale che non esclude affatto il rischio che i contributi arrivino poi senza bando. Solo oggi però sarà possibile valutare la formula scelta per erogare queste somme, in base a un accordo al quale non è estranea l’opposizione (salvo qualche eccezione di singoli deputati).

La “stretta” sui fondi a Turismo e Spettacolo

Il segnale dell’intesa maturata all’Ars è stato il voto sul contestatissimo articolo che assegna 3 milioni e mezzo all’assessorato al Turismo e Spettacolo, guidato dalla meloniana Elvira Amata, per finanziare grandi eventi senza bando. La norma è stata riscritta dal governo andando incontro alle richieste del Pd e di parte della maggioranza per limitare la discrezionalità dell’assessore. Il testo finale, approvato con 41 voti a favore contro 11, indica precisamente che questi fondi, pur senza bando, potranno andare solo alle Serate Belliniane, alla Coppa degli Assi, al Jazz Festival e alla Settimana di Musica Sacra. Il governo ha poi difeso la norma del testo base che permette di stabilizzare gli ultimi 258 Asu in servizio nel settore dei beni culturali. Superate le perplessità del Pd, che con Antonello Cracolici aveva raccolto i dubbi di alcuni sindacati. Accolto invece il pressing del Cobas Codir e di Marianna Caronia (Noi Moderati).

Le risorse per i comuni in dissesto

Prima di andare in aula il governo ha anche garantito che il fondo destinato ai Comuni, soprattutto quelli in dissesto, sarà aumentato di 12 milioni. E questo ha reso praticabile l’ultimo bivio della manovra, quello che assegna contributi ai Comuni al di là dei fondi ordinari.
Intanto l’azienda che fa capo all’imprenditore Tommaso Dragotto ha smentito che la norma che introduce sconti sul bollo per le auto a noleggio sia a proprio vantaggio: «Sicily by Car ha la propria sede legale a Bolzano, risultando pertanto esclusa, senza eccezione alcuna, da qualsivoglia proposta avanzata dal governo. Lo sconto del 50 % sul bollo vale per le nuove vetture che saranno immatricolate nel prossimo triennio».

Fondi per Lipari e Nizza di Sicilia, per il Museo Regionale di Messina e la stabilizzazione dei lavoratori ex Servirail ed ex Ferrotel

La manovra finanziaria appena approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana ha previsto una serie di emendamenti a prima firma dell’on. Antonio De Luca, Capogruppo all’Ars del MoVimento 5 Stelle, che riguardano il territorio messinese.

“Sono stanziati 700 mila euro in favore del Comune di Lipari allo scopo sostenerlo nella sua opera di risanamento dei conti. Una boccata d’ossigeno per l’amministrazione guidata dal sindaco Riccardo Gullo che gestisce le isole di Lipari, Vulcano, Panarea, Stromboli, Filicudi e Alicudi, al fine di evitare la dichiarazione di dissesto finanziario”, evidenzia il deputato messinese.

“Vengono, inoltre, erogati 400 mila euro in favore del Comune di Nizza di Sicilia per l’acquisto di un impianto di dearsenificazione per il trattamento delle acque. Un impianto fondamentale dopo i recenti fatti di cronaca che hanno evidenziato la presenza di questa sostanza nella rete idropotabile in percentuali superiori rispetto al limite stabilito dalla legge”, aggiunge l’on. Antonio De Luca.

“Buone notizie anche per i lavoratori ex Servirail ed ex Ferrotel che, grazie ad uno stanziamento di 800 mila euro, verranno stabilizzati presso la società partecipata SAS (Servizi Ausiliari Sicilia) della Regione Siciliana. Infine – conclude Antonio De Luca – è stata disposta l’erogazione di ulteriori 150 mila euro in favore del Museo Regionale Accascina di Messina per proseguire nell’opera di messa in sicurezza della bellissima Villa De Pasquale di Contesse e per il ripristino dell’accesso dalla Via Adolfo Celi.

Leggi tutto l’articolo Regione Siciliana, la Finanziaria decolla. Schifani: "Evitato …
gazzettadelsud.it è stato pubblicato il 2024-12-28 12:51:27 da [email protected] (Giacinto Pipitone)


0 Comments