Gli slogan contro le forze dell’Ordine, il “vaffanculo all’Italia”, la bandiera tunisina issata in piazza Duomo. Il caso del Capodanno di Milano, con italiani di prima e seconda generazione e alcuni nordafricani, tutti attorno ai vent’anni d’età, che si arrampicano sul monumento di Vittorio Emanuele II per insultare il Paese fa discutere anche gli esperti. Per il criminologo Marco Strano, dietro gli slogan e la bandiera tunisina sventolata in Piazza Duomo si cela una bomba a orologeria sociale: giovani di terza generazione, esclusi e rabbiosi, pronti a imboccare la strada della violenza urbana o, peggio, della radicalizzazione islamista. Lo psichiatra Vittorino Andreoli inquadra invece l’episodio come una tipica ribellione adolescenziale, amplificata dall’atmosfera festosa e dal bisogno di sfidare le regole per affermare se stessi. Ribellione (ingiustificata ma passeggera) o…
www.varesenoi.it è stato pubblicato il 2025-01-04 10:14:25 da di Andrea Persili (Ape/Adnkronos)
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