Quando si parla di borghi, da quelli incastonati lungo i pendii di valli, colline e monti, a quelli presenti sulle isole o a quelli che fanno da cornice alle città d’arte, siano antichi o moderni, tutti offrono scorci mozzafiato. In essi, ovunque siano, battono cuori diversi, in quelli più antichi la storia ci viene raccontata dalle stesse pietre con il solo significato dei segni dell’arte, in quelli più moderni il passato remoto viene raccontato utilizzando il linguaggio letterario. Vi sono poi borghi, nati nel dopoguerra, che sono una fusione tra antico e moderno, il moderno esprime il senso di libertà di pensiero e di azioni.
Il -colpo di grazia- per tanti borghi, è arrivato a seguito della necessità di avere più edilizia popolare, per fronteggiare emergenze abitative e ripulire gli spazi fatiscenti delle baraccopoli per una vita più umana e civile, come è avvenuto anche nel caso del terremoto in Irpinia nel 1982. Così si sono inventati nuovi e rapidi piani regolatori, espropriando migliaia di ettari di terreni agricoli con annessi paesi e borgate, tutto questo coadiuvato anche dall’edilizia privata, cancellando a volte ogni singola traccia di quei luoghi, senza molto rispetto verso coloro che vi abitavano. Credo che nei piani regolatori o negli espropri si debba tenere conto di molti aspetti e soprattutto avere cura delle persone che vi abitano e rispetto verso la storia artistica, economica ecc. di quei luoghi, in modo che ogni cittadino possa trovare in essi, una dimensione di vita nuova, diversa, ma riconoscibile, con punti di riferimento. Questo però non è sempre accaduto ed oggi troviamo interi borghi fantasma, come figli di nessuno, con una densità abitativa di nuove generazioni, senza nessun punto di riferimento.
Mi chiedo come si faccia a costruire un presente ed un futuro senza poter attingere da un passato. E mentre si spazia alla ricerca dei borghi più belli, credo che ognuno di noi abbia già il suo borgo preferito, che è magari il luogo dove si è nati e cresciuti anche se poi ci si è spostati altrove, anche se qualche male intenzionato ha cercato di cancellarlo o nella peggiore delle ipotesi è stato distrutto geograficamente. Vedete la gelida manina dell’uomo può fare tutto tranne che cancellare dal nostro cuore il punto geografico più bello del mondo dove si è nati e cresciuti, di fronte a ispirazioni personali non c’è arte che tenga, l’originale del borgo più bello è posto nel nostro cuore e niente e nessuno lo può scalfire.
Vincenzo Punzo
Savona, 26 maggio 2023
savona.reteluna.it è stato pubblicato il 2023-05-29 15:38:00 da
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