Rimandata a novembre l’apertura della stagione della caccia ai cervi in Abruzzo



Tirano un sospiro di sollievo i cervi abruzzesi. Il via alla caccia, previsto per oggi è slittato. A comunicarlo il vice presidente della Giunta regionale, Emanuele Imprudente: gli ambiti territoriali devono ancora emanare gli avvisi pubblici per l’assegnazione dei capi da abbattere, pertanto tutto verrà rinviato a novembre.

Esulta il fronte dei contrari che ora spera anche nel ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione del Tar aquilano che ha confermato il via libera agli abbattimenti: secondo quanto appreso da fonti legali non sarebbe escluso un verdetto d’urgenza per questa mattina stessa da Palazzo Spada.

Come denunciato dal Wwf, allegato alla ormai nota delibera di Giunta è presente un disciplinare che, tra le tante indicazioni, contiene anche un vero e proprio tariffario.

Si tratta di 50 euro per i piccoli minori di 12 mesi, 100 euro per le femmine giovani e adulte, 150 euro per i maschi giovani e 250 euro per i maschi adulti. I cosiddetti premi aumentano se il cacciatore non è residente in Abruzzo tanto da arrivare fino a 600 euro per un maschio adulto.

“Accogliamo con soddisfazione la comunicazione di questa ‘dimenticanza’ dell’amministrazione abruzzese, anche se il massacro dei cervi voluto dalla Giunta Marsilio è solo rimandato. Siamo comunque in attesa della pronuncia del Consiglio di Stato, che potrebbe dare un’ulteriore spallata alla delibera voluta esclusivamente per soddisfare le richieste dei cacciatori” ha dichiarato in una nota Massimo Vitturi, responsabile area selvatici di Lega anti vivisezione Lav.

Intanto Franz Di Cioccio, batterista della Pfm, la Premiata Forneria Marconi, originario di Pratola Peligna, ha scritto una lettera aperta proprio al governatore Marsilio per scongiurare “la scelta di eliminare animali innocenti”, definita “un grave errore”.

“Da abruzzese non posso sottrarmi da inviarle questa lettera: 469 cervi, cuccioli compresi, saliranno sul patibolo senza processo. Se l’umanità non rispetta gli animali e li fa soffrire, non si rispetta e fa soffrire se stessa. Se invece l’uomo protegge gli animali, si sentirà meglio nei suoi sentimenti, nel suo cuore e nella sua famiglia”, scrive Di Cioccio.

“Invece di uccidere, basta far migrare gli animali. Le nuove tecnologie e le nuove ricerche ci insegnano, che usando le frequenze, si può ottenere lo stesso risultato, senza eliminare gli animali, i quali cercano solamente di vivere la loro vita al meglio”, conclude. In tal senso il Comune chietino di Rosello ha manifestato disponibilità a farsi carico di alcuni animali negli scorsi giorni.

L’appello di Di Cioccio si unisce a quello di altri intellettuali, su tutti la scrittrice Donatella Di Pietrantono, e alla raccolta di circa 140 mila firme per scongiurare le uccisioni. Appelli, fin qui, rimasti inascoltati.


L’articolo Rimandata a novembre l’apertura della stagione della caccia ai cervi in Abruzzo
www.rainews.it è stato pubblicato il 2024-10-14 12:56:00 da


0 Comments