Rinnovo, cessione, prestito: manca solo il ritorno in campo per Rachid Kouda

In un mese ricco di novità per la carriera di Rachid Kouda, manca ora il passaggio fondamentale: il ritorno al calcio giocato. Il centrocampista è passato dal rinnovo del contratto con lo Spezia fino al 2028 (5 agosto) alla cessione al Parma (30 agosto) con relativo prestito in maglia bianca. Prima ancora, l’esordio con la nazionale under 21 italiana al torneo “Maurice Revello” di Tolone (4 giugno) insieme all’altro gioiello di casa aquilotta, il difensore Nicolò Bertola.

E’ stata l’ultima volta in cui Rasho, come lo chiamano gli amici, si è visto su un campo di gioco. Una ricaduta del problema al retto femorale della gamba sinistra che lo aveva fermato a febbraio, durante la partita contro il Pisa, lo obbligò a lasciare la spedizione italiana il 12 giugno successivo e dedicarsi solo alla vacanza e al riposo.

“Un infortunio da curare anche dal punto di vista psicologico, in modo che sia sicuro di potersi lasciare alle spalle ogni problema senza farsi condizionare dal timore di farsi male. Cosa fondamentale per chi ha un’esplosività straordinaria come lui”, spiegavano a luglio Macia e Melissano stabilendo i tempi di recupero.

Questi prevedevano proprio il rientro in gruppo dopo la prima sosta nazionali di settembre. Domani dunque a Follo, giorno del ritorno al lavoro per la truppa aquilotta, si capirà se il programma sarà confermato e Kouda potrà essere dei convocati per la difficile trasferta di Cremona del 14 settembre prossimo.

Lo Spezia nel frattempo ha perso per infortunio anche Elia, che dovrebbe invece essere pronto solo a fine mese, e quindi ha grande bisogno di un calciatore da superiorità numerica come è appunto Kouda. Nello scacchiere attuale di D’Angelo può giocarsi una maglia con Bandinelli e Candelari nel ruolo di mezzala-trequartista, ma giocare anche con uno di loro alle spalle di un’unica punta. Obiettivo tornare a giocare una partita intera con un buon minutaggio come non succede dai 66 minuti di Spezia-Sampdoria del 20 aprile. E magari riprendersi quella maglia dell’under 21 azzurra appena assaggiata tre mesi fa.