L’assemblea dei soci di Romagna Acque-Società delle Fonti Spa – riunita in sede a Forlì, e rappresentata dal 93,5% del capitale sociale – ha approvato all’unanimità il preconsuntivo di bilancio 2023 e il budget previsionale 2024. Per la società, nel 2023 si prevede di chiudere l’anno con una fornitura di 109,9 mln/mc di acqua. L’utilizzo della risorsa di Ridracoli, di 57,2 mln/mc, è superiore al 2022 di 7 milioni. A inizio 2023 il livello di invaso della diga di Ridracoli era pari a 542,5 m s.l.m., ben al di sotto della quota di tracimazione: il che ha comportato nel mese di gennaio una contrazione della produzione da Ridracoli. Successivamente il positivo andamento idrologico dei mesi primaverili ha determinato apporti alla diga in entità tali da garantire senza criticità la fornitura nel periodo estivo. Gli scarsi apporti dei mesi di settembre e ottobre hanno determinato, per il mese di ottobre e novembre, una programmazione cautelativa delle produzioni da Ridracoli; tuttavia, l’intensa perturbazione della prima settimana di novembre, sebbene abbia determinato delle problematiche di torbidità all’impianto di potabilizzazione, ha riportato il livello di invaso ben al di sopra della media storica e quindi una stima di prelievo 2023 dall’invaso di Ridracoli superiore ai 57 mln di mc. Non si sono verificati bassi livelli idrici del fiume Po, che invece avevano determinato nel 2022 criticità di erogazione dell’Area Ravennate. In ogni caso sarà comunque posta particolare attenzione alle programmazioni delle produzioni preservando, per quanto possibile, la risorsa Ridracoli e per compensare la ridotta produzione dall’impianto di Standiana nel periodo dicembre 2023-febbraio 2024 dovuta alle manutenzioni straordinarie programmate negli impianti di alimentazione del potabilizzatore (da effettuarsi da parte di CER e di Plurima).
Per il budget 2024, a conferma delle vendite 2022, si prevedono 108 mln/mc di vendita di acqua con una produzione da Ridracoli di 52 mln/mc, come da annata idrologica media. Il preconsuntivo 2023 prevede un Valore della Produzione di 62 mln/euro. Il decremento rispetto al 2022, di 6,7 milioni di euro, è da ricondurre principalmente a minori ricavi per vendita di acqua e minori contributi in conto esercizio; il decremento di 5 milioni rispetto al budget è dovuto a minori ricavi di acqua (correlati a minori conguagli tariffari per i minori costi di energia) e maggiori contributi in conto esercizio. Il budget 2024 determina un utile d’esercizio di 2,4 milioni, con un’incidenza sul Valore della Produzione di 3,7%, risultato inferiore al preconsuntivo 2023 di 1,7 milioni. Il budget previsto in crescita nel 2025 a 5 milioni e nel 2026 a 5,4 milioni.
Per il 2024 gli investimenti si mantengono sugli stessi livelli del 2023; poi passeranno a 15,8 mln/euro nel 2025 e quindi a 22,2 mln/euro nel 2026 con l’inizio dei lavori di importanti interventi. Per il futuro, in particolare, nel periodo 2024-2029 sono previsti investimenti infrastrutturali per circa 95 milioni di euro; allargando il periodo al 2035, la quota sale a circa 260 mila euro, ovvero una media di più di 20 milioni all’anno per i prossimi 12 anni. Fra i principali interventi infrastrutturali previsti, il proseguimento dei lavori della cosiddetta “terza direttrice”, che permetterà di gestire le fonti in maniera più flessibile su tutto il territorio romagnolo; il raddoppio della condotta principale Capaccio-Monte Casale, realizzata oltre 40 anni fa, che necessita di una ristrutturazione; il revamping dell’impianto di potabilizzazione del NIP1 di Ravenna. Inoltre, l’intervento di una nuova parte della sede aziendale a Forlì, da realizzarsi su un’area già di proprietà della società adiacente alla sede attuale
L’assegnazione nel 2022 dei premi di Qualità tecnica da parte di ARERA per gli anni 2018 e 2019 per circa 4,2 mln/euro si è ripetuta nel 2023 per le annualità 2020 e 2021 per circa 1,3 mln/euro. Si tratta di un importante riconoscimento per la società, le performances ottenute in termini di ridottissime perdite in rete, che posizionano Romagna Acque fra i primi tre migliori gestori a livello nazionale, sono espressione di elevata capacità tecnica sia nella realizzazione delle infrastrutture idriche che nella loro gestione e manutenzione. Nel periodo 2020-2023, per effetto delle rinunce, le tariffe dell’acqua all’ingrosso sono state più basse per oltre 25 mln/euro. Nel periodo 2024-2026 tali rinunce determineranno complessivamente tariffe dell’acqua all’ingrosso più basse per circa 14,7 mln/euro.
Sulla base delle previsioni di vendita di acqua, e quindi di produzione dalle diverse fonti di approvvigionamento, la spesa complessiva per l’acquisto di energia nel 2023 è prevista pari a circa 6,8 mln/euro, inferiore di 5,7 mln/euro rispetto al budget (grazie anche alla previsione di minori acquisti di energia pari a 1,2 mln/kWh) e di 7 mln/euro al consuntivo 2022. Nel 2023 le previsioni di acquisto dei quantitativi di energia sono migliori rispetto al 2022 e tengono conto da un lato del maggior utilizzo della risorsa di Ridracoli, (57,6 mln/mc rispetto ai 50,2 ml/mc del 2022), la risorsa meno “energivora” disponibile, dall’altro dell’implementazione degli interventi di efficientamento del Piano Energetico 2022-24. Il trend del mercato energetico risulta stabile con una previsione di piccola crescita legata all’arrivo dell’inverno e l’ulteriore instabilità macro-economica dovuta alla guerra in Israele ed il perdurare del conflitto in Ucraina; è comunque opportuno tenere in considerazione la volatilità del costo dell’energia e le variabili macroeconomiche che incidono su questo settore, che rendono certamente complesso fare previsioni. Per l’anno 2024 le previsioni dei consumi sono stimate in crescita rispetto al 2023 in quanto tengono conto di una minore produzione idrica prevista da Ridracoli (circa 52 mln, inferiori rispetto ai volumi del 2023), solo in piccola parte calmierati dalla messa a regime della “sezione 2” del fotovoltaico presso il potabilizzatore della Standiana e dalla prevista entrata in funzione del fotovoltaico presso gli impianti di Polveriera. Anche i costi energetici sono previsti in leggera crescita nel 2024 rispetto all’anno corrente a causa principalmente della situazione di instabilità internazionale; ad oggi non sono note possibili proroghe al 2024 delle misure per calmierare i costi attuate nel 2022 e nel 2023.
Nel 2024 si lavorerà per ottenere due importanti certificazioni: quella legata alla parità di genere (“in una fase – come ha detto il presidente Bernabè – in cui la Società vede entrare in azienda sempre più giovani donne anche nel settore tecnico, un dato significativo in vista del fatto che nell’arco di qualche anno sarà necessario sostituire diverse figure apicali per questioni di anzianità”), e quella relativa al cosiddetto “carbon footprint”, sulla base del metodo Life Cycle Assestment. Il vicepresidente Roberto Biondi ha voluto sottolineare il grande apporto della Società in un anno particolarmente drammatico come il 2023, ringraziando tutti i suoi operatori. “Anche nel periodo più critico Romagna Acque non si è mai sottratta al suo compito, stando vicina ai territori, anche quando questo ha comportato disagi estremi per il suo personale operativo. Una cosa non scontata, che è giusto rimarcare”. Per la cronaca, i danni subiti da Romagna Acque a causa dell’alluvione e delle collegate frane ammontano a circa 3 milioni e mezzo di euro.
www.riminitoday.it è stato pubblicato il 2024-02-07 14:46:13 da
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