Rotonda di Pontedellolio, «Perché il pubblico deve risolvere un problema…


Il Comitato per la Difesa Ambientale della Valnure ha inviato una lettera alla Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per far arrivare la propria voce contraria alla programmata rotonda all’ingresso di Pontedellolio. La Provincia di Piacenza ha programmato la costruzione di una rotonda sulla Statale 654 che immetta sulla provinciale 36. «La genesi – ricorda il comitato – del progetto risale a fine dicembre 2022 in coincidenza della terza riunione dei servizi per l’approvazione della Via presentata da Buzzi Unicem per i lavori trentennali di scavo alla miniera di Albarola. In tale sede la Buzzi Unicem segnalò formalmente una criticità per il transito dei camion che trasportano la marna cementizia fino allo stabilimento di Vernasca con ritorno ad Albarola per la stessa via. Infatti l’intersezione fra statale e provinciale, dopo il ponte sul Nure, è possibile solo con una svolta a 90 gradi e due camion della portata utilizzata (40 tonnellate di peso a carico pieno) non possono passare contemporaneamente. La Buzzi Unicem stima a regime un transito di 100 camion al giorno. In quella sede la Provincia promise la costruzione di una rotonda per risolvere la criticità e la Buzzi Unicem si impegnò ad un contributo di 60.000 euro».

«Recentemente abbiamo appreso che la rotonda dovrebbe vedere la luce nel 2025, che è già stata finanziata dalla Regione per una spesa prevista di 600.000 euro e che la progettazione prevederebbe l’abbattimento di uno o due edifici, o parte di essi, all’ingresso di Pontedellolio. Pare che senza l’abbattimento sarebbe impossibile allargare la sede stradale per il passaggio dei camion dal momento che sul lato opposto della strada si trova la Chiesa di San Giacomo. L’opera, se confermata, rappresenterebbe una ferità indelebile, poichè muterebbe drasticamente l’ingresso storico al borgo, punto urbano di carattere originale che contraddistingue tutta la storia di Ponte dell’Olio: il ponte ottocentesco, la chiesa duecentesca di San Giacomo e l’ingresso cinquecentesco al Borgo».

«La Chiesa di San Giacomo avrebbe a pochi metri dalla sua sede un passaggio di mezzi pesanti e non, velocizzato con aumento dell’inquinamento, ed i fedeli che dal borgo vanno ad assistere alle funzioni dovrebbero attraversare a piedi un vero e proprio snodo stradale e non una semplice strada come ora. Né la cittadinanza né, per quanto ci risulta, il Comune hanno mai segnalato una criticità al passaggio dei mezzi, privati e aziendali, verso e da Carpaneto tale da richiedere un intervento così invasivo. Non abbiamo neppure notizie o statistiche di incidenti in quel punto, che in genere aprono alla necessità di una rotonda o snodo per il traffico».

«Inoltre, secondo noi, è sconcertante che, alla sola richiesta di Buzzi Unicem di risolvere quella che per essa è una “criticità”, si preveda un esborso di denaro pubblico assai rilevante e persino l’abbattimento di storici edifici del Borgo. Questa “criticità” peraltro è tutta dovuta alla scelta della Buzzi Unicem di utilizzare un solo itinerario per andare da Albarola a Vernasca mentre, se si volesse alleggerire il transito dei camion, basterebbe dirottare parte dei trasporti sull’altro ponte sul Nure passando sulla SP40 per ricongiungersi sulla Sp6 a San Giorgio e riprendere l’itinerario verso Vernasca. Dunque pare si vada verso un elevato esborso di denari pubblici, lo snaturamento di un borgo soltanto per l’esigenza di una azienda privata di continuare nella scelta a lei più comoda. Tanto più che la Buzzi Unicem opera ad Albarola che è nel territorio del Comune di Vigolzone, che è l’ente che autorizza i lavori di scavo, e che alcune settimane fa ha reso noto di aver disposto un contributo di 800.000 euro per il Comune di Vigolzone a titolo di riconoscimento dell’intervento invasivo del cantiere sull’ambiente e sul territorio comunale. Questa somma è stata interamente destinata alla costruzione di un centro diurno per persone anziane autosufficienti e in nessuna parte è stata vincolata a interventi per il ripristino ambientale. Non per fare polemica, ma è doveroso far notare che il traffico dei mezzi e gran parte delle polveri sottili PM10 generate dai cantieri di Albarola colpiscono in modo diretto il Comune di Pontedellolio, che non solo non beneficia di un euro del contributo di Buzzi Unicem, ma che in più rischia di vedere snaturato il proprio borgo».

«Infine – conclude il comitato – la rotonda non risolverebbe veramente alcuna criticità dal momento che due camion per il trasporto della marna non possono attraversare affiancati il ponte sul Nure, il cui indice di rischio è stato fissato recentemente dalll’Anas oltre il 70%, e perciò sosterebbero, in attesa di passare sul ponte, poche decine di metri oltre la nascente rotonda».

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www.ilpiacenza.it è stato pubblicato il 2024-01-12 06:00:00 da


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