PALERMO – Più di 3.500 tesserati e un congresso nel quale hanno votato oltre 1.600 persone. Numeri alti per Fratelli d’Italia nel Palermitano, e così Raoul Russo, senatore meloniano riconfermato alla presidenza provinciale di FdI, rivendica il “ruolo centrale” del partito nato nel 2012 all’interno della coalizione di centrodestra. E in virtù di questo ruolo, Russo dice la sua anche su vicende regionali, come il ritorno delle Province: “Sarebbe bene che il ddl viaggiasse di pari passo con la riforma nazionale”, sottolinea. E sul ruolo di Fratelli d’Italia in Sicilia avverte: “Vogliamo essere centrali”.
Russo, i dati del congresso provinciale di FdI parlano di un partito in salute.
“Direi di sì, c’è stata una grande partecipazione. Siamo fortemente radicati a Palermo e presenti in quasi tutti i centri della provincia. Il partito è in crescita e non soltanto dal punto di vista dei consensi elettorali, ma anche nella diffusione capillare sul territorio e nella strutturazione. La mia riconferma e l’elezione del direttivo danno la corretta sensazione di un partito con una classe dirigente che viene legittimata dalla partecipazione popolare”.
Segno che FdI non molla la leadership del centrodestra?
“FdI punta a essere un partito centrale nella coalizione, questo grazie anche alla leadership di Giorgia Meloni che però ha avviato un processo di strutturazione sul territorio. Un fattore positivo perché legittima la classe dirigente di base e perché le strutture territoriali di un partito sono la cinghia di collegamento tra i militanti e la classe dirigente che, nel nostro caso, è anche classe di governo”.
Lei è il presidente provinciale di Palermo, partiamo dal giudizio sulla giunta Lagalla.
“È positivo. Siamo riusciti ad evitare il dissesto e ad attuare un piano di riequilibrio che ha salvaguardato i conti del Comune avviando una politica di investimenti per la città. Ci sono ancora diverse criticità, come quelle relative alle Partecipate, ma ora abbiamo la possibilità di avere un bilancio del Comune che ci consente di dare certezze alle aziende. Sono stati fondamentali gli inserimenti dei nuovi dirigenti comunali e poi sono in campo progetti fondamentali come il piano sulla costa sud, mentre si sta mettendo mano anche al Prg. Vedo un’Amministrazione molto più presente e che ha avuto il merito di chiudere la vergognosa pagina delle mancate sepolture al cimitero dei Rotoli. Il giudizio finale spetterà agli elettori, ma sono convinto che riusciremo a realizzare una serie di obiettivi”.
Uno dei volti più in vista di Fdi in Giunta è Carolina Varchi, che però è in uscita. C’è una data?
“Carolina sta facendo un grande lavoro. Quando finirà di mettere ordine e completare gli ultimi passaggi sulle società partecipate si dedicherà agli impegni parlamentari, così come annunciato da lei stessa“.
L’Ars accelera sul ritorno delle Province ma a Roma la cancellazione della Delrio è ancora lontana. Come si conciliano?
“Penso che le riforme debbano camminare insieme. In Senato abbiamo varato il ddl sull’autonomia differenziata incardinando anche la riforma sul premierato. C’è la volontà politica sul ritorno delle Province ma in questo momento la riforma è stata messa su un binario parallelo. Siamo convinti che questi enti debbano tornare e con un ruolo importante di raccordo sul territorio. Bisognerà adeguare le competenze affinché possano essere utili. Ribadisco: penso che la legge regionale dovrebbe camminare di pari passo con quella nazionale. Nell’attuale contingenza politica non è male essere allineati sui vari passaggi che si stanno discutendo a livello nazionale”.
Alla Regione qualche turbolenza nella coalizione che sostiene la giunta Schifani.
“C’è spesso una dialettica, anche vivace, sui giornali ma è una coalizione sostanzialmente coesa. Il governo sta lavorando bene, trovando risorse importanti e chiudendo intese fondamentali con lo Stato come quella che consentirà di assumere nuovo personale alla Regione. E poi ci sono i nostri assessori che stanno facendo altrettanto bene: penso ad esempio ad Alessandro Aricò che ha avviato una battaglia contro il caro-voli aiutato anche dai maggiori fondi sull’insularità che io stesso ho contribuito a concretizzare. Bene anche il lavoro di Francesco Paolo Scarpinato ai Beni culturali così come Elvira Amata al Turismo, un settore nel quale è necessario investire perché il ‘brand Sicilia’ non si vende da solo”.
Insularità e autonomia differenziata, due temi collegati.
“In commissione per il contrasto agli svantaggi derivanti dall’insularità stiamo portando avanti provvedimenti utili a contrastare questa condizione delle isole italiane. Sull’autonomia differenziata comprendo i timori espressi da diversi cittadini ma abbiamo inserito proprio alcune norme che fissano tra le priorità dello Stato la necessità di contrastare i problemi derivanti dall’insularità. L’autonomi differenziata, inoltre, non potrà andare a discapito dell’unità nazionale e il suo processo dovrà vedere coinvolto il Parlamento attraverso degli atti di indirizzo. Sono garanzie evidenti”.
Restano molti dubbi da parte dei siciliani.
“Difficile al nostro tempo negare agli altri l’autonomia che noi abbiamo avuto fin dal dopoguerra. Questo ddl, abbinato a un premierato forte, può proiettare l’Italia in un assetto più moderno. Vigileremo sui rischi di una applicazione distorta dell’autonomia differenziata, perché un conto è responsabilizzare le classi politiche locali su una buona gestione delle risorse e un altro sarebbe non garantire i Livelli essenziali di assistenza”.
Torniamo alla Sicilia, come sono i rapporti tra FdI e Schifani?
“Ottimi. FdI avrebbe potuto esprimere il presidente della Regione ma con un atto di generosità ha pensato al bene della coalizione facendo un passo indietro e aprendo la strada alla leadership di Schifani. Questo non toglie il fatto che FdI voglia mantenere un ruolo centrale a livello regionale in virtù dei consensi ricevuti e dalla cultura di governo che sta dimostrando”.
All’orizzonte ci sono le elezioni amministrative.
“In settimana chiederò ai colleghi della coalizione la convocazione di un tavolo provinciale per cominciare ad affrontare questa tornata elettorale. Il centrodestra deve essere una visione da calare anche sul territorio, nei piccoli e nei grandi Comuni, dove è possibile. Auspico anche un simbolo composito per una coalizione che deve essere in grado di individuare i candidati sindaci adatti senza estenuanti trattative”.
livesicilia.it è stato pubblicato il 2023-12-03 06:57:00 da Salvo Cataldo
0 Comments