Salva-casa, una norma che non risponde ai bisogni dell’abitare


Il decreto salva-casa del ministro Salvini, contenente misure urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica, è stato convertito nella Legge n.105/2024.

Il Sunia territoriale evidenzia che tale provvedimento introduce nuove misure che colpiscono unicamente gli inquilini, dando la possibilità di affittare case più piccole, di fare dei condoni edilizi mascherati da sanatorie e agevolazioni nei cambi di destinazione d’uso che consentiranno di far entrare nel già difficoltoso mercato immobiliare alloggi nei fatti invivibili, con affitti sempre più onerosi.

“Avevamo bisogno di provvedimenti che tenessero conto dei bisogni degli inquilini, che rispondessero all’emergenza abitativa e soprattutto agli spropositati aumenti dei canoni d’affitto o di acquisto di un immobile – commenta Yuri Ferrari, segretario generale SUNIA APU Parma –, ci troviamo invece una legge che esaspererà ulteriormente le criticità abitative ed economiche di migliaia di famiglie”.

L’approvazione di questo decreto dimostra come il Governo non sia realmente interessato alla grave crisi abitativa che sta affliggendo famiglie meno abbienti e studenti. È infatti indicativa l’assenza di misure volte a contenere i sempre più alti canoni di affitto, ad esempio maggiori finanziamenti per l’edilizia popolare, evitando il taglio economico ai contributi per il sostegno alle spese per l’affitto.

“Per il Sunia Apu Parma – conclude Ferrari – è fondamentale attuare una vera politica abitativa capace di garantire a tutti il diritto ad una casa, indipendentemente dalle condizioni economiche, una casa che risponda realmente alle proprie esigenze, non un posto letto ove dormire, ma un luogo dove costruire il proprio futuro”.

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www.parmatoday.it è stato pubblicato il 2024-09-04 12:58:05 da


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