PISTOIA – Alla fine la montagna potrebbe aver partorito il topolino. E’ pronto il progetto definitivo per la riqualificazione di piazza San Bartolomeo che desta non poche perplessità. Per il momento è un disegno, un montaggio grafico dal quale è difficile capire i particolari.
Il verde previsto è composto da otto alberi ginko biloba, piantati dentro quadrati di terra di un metro quadrato in mezzo a un lastricato di cemento stile Palazzo Fabroni.
La pianta c’entra ben poco con la tradizione vivaistica pistoiese, originaria della Cina è chiamata albero della vita; è una pianta resistentissima, a tal punto da essere sopravvissuta al bombardamento di Hiroshima.
“Se queste piante trovano spazio per radicarsi e nutrirsi – spiega l’architetto Roberto Agnoletti – tra 20 anni raggiungeranno la dimensione della pianta visibile sul retro di Palazzo Tucci-Spada (Rospigliosi) a sinistra della chiesa; supereranno alla grande degli edifici e penetreranno nelle finestre delle case. Comunque i residenti non temano, considerando la stratificazione di calcinacci do secoli, la presenza della rete di sotto servizi e della cisterna dell’ex distributore di benzina, dopo qualche anno di sopravvivenza stentata, almeno la metà è destinata a morte certa”.
Anche altri sono le perplessità dell’architetto che un disegno non permette di chiarire.
“Dopo anni che lo annunciano è questo il progetto definitivo per piazza San Bartolomeo? – chiede Agnoletti -. Quel cerchio intorno all’albero è una seduta in marmo e pietra? Cosa si prevede per la pavimentazione? Occorrerebbe visionare dei grafici di progetto e non dei fotomontaggi vendi-fumo con gli alberi finti in miniatura. E sempre in buchette di 1 mq? Ma credono che gli alberi crescano nel cemento? Ma chi vogliono prendere per i fondelli?”.
www.reportpistoia.com è stato pubblicato il 2024-01-05 10:32:34 da Redazione
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