Sanità, ‘l’atto di accusa’ degli ispettori della Regione

Sanità, ‘l’atto di accusa’ degli ispettori della Regione


Chiamato in causa Croce, che prepara le controdeduzioni. Ma il problema nacque prima del suo arrivo

PALERMO – “Criticità gestionali, di verifica e di controllo” definite “particolarmente gravi” e che deriverebbero dalla “sottovalutazione” della problema. Sono le conclusioni alle quali sono giunti gli ispettori dell’assessorato alla Salute in una giornata di indagini all’Azienda sanitaria provinciale di Trapani dopo il caso dei ritardi negli esami istologici.

La relazione sul caso esami istologici

Il documento di cinque pagine soltanto da ieri, sabato 15 marzo, è effettivamente sul tavolo dell’assessora alla Salute Daniela Faraoni. Una relazione che individua otto criticità nella gestione del problema e che rappresenta una incognita pesante sul futuro del direttore generale, Ferdinando Croce, che però ha messo a punto le proprie controdeduzioni.

Il documento degli ispettori, che LiveSicilia ha potuto visionare, fa anche una cronistoria di tutto il caso citando atti e delle note che risalgono al periodo antecedente all’arrivo del manager nella cabina di regia dell’Asp di Trapani. Una sorta di chiamata in causa anche per chi è arrivato prima di Croce.

I documenti dell’Asp di Trapani

I ritardi sugli esami istologici risalgono almeno al 2023. Il primo atto formale che accende un faro sulla situazione dell’Anatomia patologica dell’ospedale di Castelvetrano è dell’ottobre di quell’anno e porta la firma dell’allora direttrice sanitaria Maria Grazia Furnari, oggi alla guida del Policlinico di Palermo. Un audit dal quale emersero le criticità della situazione e che segnala come la Direzione strategica del tempo, con in testa l’allora commissario straordinario Vincenzo Spera, fosse a conoscenza del problema già nell’ottobre 2023.

Croce si è difeso dichiarando di avere appreso dei ritardo di refertazione di circa tremila esami soltanto nel mese di luglio 2024 da una nota del direttore dell’Unità operativa complessa di Anatomia patologica dell’ospedale di Trapani Domenico Messina. Nessuna segnalazione formale, inoltre, secondo gli attuali vertici dell’Asp, sarebbe arrivata prima di quel periodo da parte dei pazienti in attesa dell’esito ma sul puto gli ispettori obiettano che queste emergerebbero già dalla direttiva emanata da Furnari nel gennaio 2024 per il superamento delle criticità emerse nel corso dell’audit.

La convenzione con l’Asp di Catania

Altro capitolo del dossier riguarda la convenzione stipulata tra l’Asp di Trapani e quella di Catania per accelerare sulla refertazione dei vetrini. Stipulata nell’agosto 2024, dopo la lettera con la quale Croce evidenziava i ritardi scontati dall’Anatomia patologica di Trapani, la convenzione venne interrotta a dicembre dello stesso anno. Dal laboratorio di Anatomia patologica dell’ospedale di Caltagirone segnalarono criticità nelle modalità di gestione dell’invio dei campioni da Trapani e la convenzione. Problemi “logistici e amministrativi” che impedivano secondo l’Asp etnea, una corretta esecuzione degli esami: da qui la decisione di interrompere la collaborazione.

La lettera di Croce all’assessorato

Gli ispettori si soffermano inoltre sull’allarme lanciato da Croce rispetto ai ritardi negli esami istologici con una lettera inviata all’assessorato alla Salute e al dipartimento Pianificazione strategica il 18 luglio 2024. Croce, secondo i dirigenti dell’assessorato giunti in via Mazzini, avrebbe sì rappresentato “la gravità” della situazione ma chiedendo “soltanto” l’ok all’esternalizzazione del servizio. Per gli ispettori, quindi, quella lettera non basterebbe a dimostrare l’impegno di Croce nella risoluzione del problema.

Un’altra parte della relazione giunge fino a marzo 2025, i giorni dell’emergenza e del clamore mediatico. Il 4 marzo Croce, difeso oggi da FdI, viene convocato a Palazzo d’Orleans. Il manager ribadisce di essere venuto a conoscenza del problema soltanto nel luglio 2024. Una riunione nella quale, secondo la relazione, il dg “rassicurava” sul fatto che il problema era stato affrontato “efficacemente” e che ormai rimanevano soltanto gli ultimi trecento casi da refertare entro marzo.

Appena 24 ore dopo, però, secondo la relazione, il quadro cambia. Nel corso di una riunione operativa in assessorato il direttore sanitario dell’Asp di Trapani, Danilo Greco, dichiarava che restavano ancora da analizzare 1.405 casi relativi al 2024 e 1.908 riguardanti il bimestre gennaio-febbraio del 2025: in tutto 3.308 casi. I numeri vengono subito comunicati all’esterno dall’ufficio stampa della Regione con una nota inviata a tutte le redazioni dopo le 19. In quella riunione viene stabilito il coinvolgimento di tutte le aziende sanitarie della Sicilia. Da lì a breve saranno smaltiti tutti gli esami.

I ritmi di lavoro dei medici a Trapani

L’ultimo capitolo riguarda i tempi di refertazione e i ritmi di lavoro dell’Anatomia patologica a Trapani. La relazione cita un dato Siapec (Società italiana di anatomia patologica) in base al quale ogni medico dovrebbe seguire almeno 2.500 diagnosi l’anno. I camici bianchi trapanesi ne avrebbero portato a termine un numero compreso tra 500 e 1700 sia nel 2023 che nel 2024. Una cifra “notevolmente inferiore” rispetto al target fissato.

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L’articolo Sanità, ‘l’atto di accusa’ degli ispettori della Regione
livesicilia.it è stato pubblicato il 2025-03-16 13:57:42 da Salvo Cataldo


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