“Ogni giorno la Polizia
Penitenziaria porta avanti una battaglia silenziosa per evitare
che dentro le carceri italiane si diffonda l’illecita
introduzione ed il possesso di telefoni cellulari e lo spaccio”.
Lo scrive in una nota Donato Capece, segretario generale del
Sappe, per il quale la situazione delle carceri italiane è
diventata “allarmante per la Polizia Penitenziaria, che paga in
termini di stress e operatività gravi e continui episodi
critici. Servono risposte ferme da parte del Dap, anche
destinando carceri dismesse come l’Asinara e Pianosa per
contenere quei detenuti che si rendono protagonisti di gravi
eventi critici durante la detenzione”.
Capece ha commentano cosi la criticità del carcere di Genova
Marassi dove ieri una donna è stata fermata per aver portato
cocaina a un suo famigliare detenuto e dove si susseguono le
proteste dei detenuti alcuni dei quali, l’ultimo sabato, hanno
cominciato a salire sui tetti dei box del cortile “passeggi’ per
protesta. “Questa è la critica quotidianità di Marassi – scrive
Tristaino in una nota -. Abbiamo una media 700 detenuti, nei
giorni scorsi non c’era nemmeno posto per ricevere gli arrestati
e il paradosso è che abbiamo personale di Marassi in supporto a
carceri del Piemonte quando qui siamo in piena emergenza”.
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