SERIE D – L’incontro con il direttore sportivo De Angelis sta alimentando il dibattito tra i supporters rossoblù. Palladini e Massi chiamati a decidere
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di Pier Paolo Flammini
Ciclone Sbaffo, ancora. Il suo incontro (clicca qui) con il direttore sportivo della Samb Stefano De Angelis, in un luogo affollato e dunque dagli effetti previsti – e tali sono stati – conferma come il filo tra l’attaccante della Recanatese e il d.s. della Samb non si sia interrotto, come ammesso dallo stesso De Angelis una settimana fa in conferenza stampa. Ma in quel momento tutti hanno pensato che, davvero, il calciomercato in entrata fosse concluso, e i rossoblù ricercassero solo un attaccante del 2006.
Il nuovo dialogo, con il lauretano che arriva a San Benedetto e si vede a poche centinaia di metri dall’uscita dell’A14, fa capire quanto Sbaffo sia in questa fase desideroso di compiere quel passo che invece non fece la scorsa estate. Anche se qualcuno fa notare come, se l’annuncio di acquisto della Samb non ci fosse stato, in mancanza di firma, forse il “Re Leone” sarebbe arrivato, senza dover giustificare a tifosi e società la propria scelta.
Anche perché quella Recanatese manteneva l’attacco a giudizio unanime più forte della categoria, con Sbaffo, Melchiorri e D’Angelo: Melchiorri subito infortunato, Sbaffo praticamente assente nel girone di andata (6 presenze per 463 minuti giocati, 4 gol di cui 3 su rigore, 1 assist, ultima presenza una manciata di minuti a inizio novembre) e leopardiani costretti a lottare per non retrocedere. Ecco allora che la società di patron Guzzini non se la sente di obbligare ancora il 34enne Sbaffo a restare a Recanati, mentre Sbaffo vuole tentare di giocare la parte finale della carriera in una piazza che lo consacrerebbe, se tutto andasse bene: un po’ il discorso fatto da Eusepi.
Ma se Sbaffo prende l’auto, arriva a San Benedetto, non ha timore di essere riconosciuto o fotografato (e non è la prima volta che si aggira per la città negli ultimi tempi); se la Recanatese non si opporrà rispetto alla decisione del calciatore; se il direttore sportivo De Angelis ha un buon rapporto con il collega recanatese Cianni; ecco, allora, cosa manca affinché Sbaffo possa diventare della Samb?
Probabilmente in questa fase vi è una valutazione di staff tecnico e della società su questa opportunità. I tifosi sono divisi tra chi non gli perdona il passo indietro estivo e chi, invece, lo accoglierebbe consapevoli della sua forza, utile per uscire dalla Serie D. Ma i tifosi fischiano quando si gioca male, applaudono quando si segna: è la legge del calcio. Probabile che Palladini stia valutando se una figura come Sbaffo faccia al caso di questa Samb più che dal punto di vista tecnico, da quello caratteriale e di spogliatoio: è possibile far partire un giocatore del genere, inizialmente, dalla panchina? Si vanno a toccare gli equilibri di leadership all’interno dello spogliatoio, dove gli esperti Eusepi, Lulli e Gennari vanno ora d’amore e d’accordo?
E inoltre c’è la freddezza del presidente Massi, più volte espressa dopo il voltafaccia estivo, la titubanza anche della dirigenza a modificare l’assetto dei giocatori, il timore che nel pieno dell’armonia tra tifosi e squadra si inserisca un elemento che, come minimo, al suo arrivo, provocherà qualche fischio per quanto accaduto nello scorso mese di giugno.
Tutti elementi corretti, e inoltre il pensiero a contratti che peseranno anche per il prossimo anno, in D o in C. La decisione è in mano a Palladini e Massi. Potrebbero servire giorni o settimane con un pensiero laterale importante: guai a regalare Sbaffo a una diretta concorrente.
ALLENAMENTO – Sono tornati in gruppo Paolini, Pezzola e Baldassi, fermi da settimane per infortunio. In prova anche un giovane esterno sinistro classe 2007, scuola Lazio.
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www.cronachepicene.it è stato pubblicato il 2024-12-27 22:43:25 da Pier Paolo Flammini
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