Gli imperiesi dovranno aspettare ancora un po’ per sapere se il loro sindaco, Claudio Scajola, potrà continuare o meno a rimanere seduto sulla poltrona di primo cittadino e di presidente della Provincia.
Si è svolta, infatti, stamattina l’udienza davanti al Tribunale civile di Imperia, presidente relatore Oronzo, giudici Favalli e Cento, presente il procuratore capo Alberto Lari, sulla presunta ineleggibilità del sindaco in quanto ora, come all’epoca delle elezioni, Scajola presiedeva l’Ato idrico, a seguito del ricorso presentato dai consiglieri di opposizione Ivan Bracco, Lucio Sardi e Luciano Zarbano. Dopo circa due ore il Collegio si è riservato la decisione.
LE INTERVISTE
Secondo il procuratore capo Alberto Lari “non ci sarebbero incompatibilità in base agli articoli di legge contestati“, “ma c’è un conflitto generico. Il vero problema è la violazione della par condicio elettorale, il possibile crearsi una situazione di vantaggio rispetto ai competitor che può determinare un surplus di voti, data anche la delicatezza della questione idrica. Il concentrarsi di poteri determina una violazione della par condicio, ma la norma non lo prevede, quindi, dovrebbe essere sollevata una questione di legittimità costituzionale. Per me la nomina e valida, il sindaco è eleggibile, non si può dichiarare la decadenza, ma bisognerebbe sollevare una questione di legittimata costituzionale”.
“È stata una discussione molto approfondita, abbiamo avuto modo di evidenziare i profili che noi riteniamo rilevanti ai fini della decisone – dichiara l’avvocata dei ricorrenti Piera Sommovigo – Abbiamo trovato un collegio molto attento. Sono molto grata al collegio per aver avuto un’attenzione e una capacità di guida della discussione su quelli che erano i profili oggettivamente più importanti. Adesso attendiamo la pronuncia, noi con un po’ di scaramanzia che si coltiva sempre, siamo sicuri di aver evidenziato un problema che sussiste e che è rilevante ai fini giuridici. Attendiamo con fiducia la decisione”.
Aggiunge Luciano Zarbano: “Voglio rassicurare i cittadini di Imperia nel caso dovesse essere accolta la nostra richiesta di ineleggibilità che noi faremo in modo che rimangano le cose come stanno, che il vicesindaco rivesta le funzioni di sindaco, gli assessori rimangano al loro posto e, fondamentalmente non cambi nulla. Non c’è nessuno scossone, ripercussione negativa sulla città. Tutti quanti sia minoranza, che spero anche la maggioranza, siano coscienziosi nel non voler creare una situazione negativa nei confronti della città.
Così Zarbano (che strizza l’occhio al vicesindaco Fossati?) la norma, però, pare prevedere la decadenza anche della giunta e di tutto il consiglio nel caso in cui dovesse essere dichiarata l’ineleggibilità di Scajola.
Continua Zarbano: “Sulla questione della par condicio elettorale, sollevata dal procuratore Lari, è condivisibile. La ratio della legge è questa, nessuno può essere messo in una condizione preferenziale rispetto agli altri, tutti siamo concorrenti alla carica di sindaco e tutti dobbiamo avere le stesse possibilità non ci devono essere persone con una corsia preferenziale. Per questo il legislatore è stato molto chiaro. Oggi ognuno ha rappresentato le sue motivazioni. Fondamentalmente la cosa principale è che quando si concorre nessuno deve avere il turbo, tutti devono concorrere con le proprie gambe, nessuno deve avere preferenze”.
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