scontro frontale all’alba, muore un uomo di 49 anni


Una strada silenziosa, ancora avvolta dalla luce incerta del primo mattino, è diventata teatro di un tragico incidente. Lunedì 7 aprile, intorno alle 7, la Provinciale 11 – più comunemente nota come la Vetrallese – è stata scossa da un violento schianto frontale tra due automobili, avvenuto in un tratto che collega Tuscania a Vetralla, in provincia di Viterbo.

Le dinamiche esatte dell’impatto sono ancora al vaglio dei Carabinieri, intervenuti tempestivamente per i rilievi. Quel che è certo, però, è che l’incidente ha avuto conseguenze drammatiche: uno dei due conducenti, un uomo di 49 anni, ha perso la vita sul colpo. Nulla hanno potuto i sanitari del 118 se non constatarne il decesso, mentre il secondo automobilista, un quarantenne, era cosciente ed è stato affidato alle cure del personale medico. È stato trasportato in ospedale in ambulanza.

Una strada nota per la sua pericolosità

La SP11, sebbene non sia tra le arterie più trafficate della Tuscia, è tristemente nota ai residenti per la sua morfologia: lunghi rettilinei che invogliano alla velocità, alternati a curve cieche e tratti con visibilità ridotta, spesso aggravati da condizioni meteo avverse o scarsa manutenzione del manto stradale.

Non è la prima volta che questo tratto diventa scenario di gravi incidenti. Gli abitanti della zona non nascondono la loro preoccupazione, e in molti tornano a chiedere misure più incisive per la messa in sicurezza: illuminazione migliorata, dissuasori di velocità, segnaletica rinnovata e una maggiore presenza delle forze dell’ordine.

L’intervento dei soccorsi e il lavoro dei Vigili del Fuoco

Alla centrale operativa dei Vigili del Fuoco di Viterbo la chiamata è arrivata pochi minuti dopo l’impatto. Quando la squadra è giunta sul luogo, la scena era già eloquente: le due auto devastate, la carreggiata occupata da detriti e l’urgenza di intervenire con precisione e rapidità. Per l’uomo deceduto è stato necessario procedere con le complesse operazioni di estricazione: il suo corpo era rimasto incastrato tra le lamiere contorte del veicolo. Un intervento tecnico, ma soprattutto umano, reso ancora più duro dalla consapevolezza dell’irreparabile.

La comunità sotto shock

In queste ore si lavora per risalire all’identità completa della vittima e informare i familiari, ma la notizia ha già iniziato a diffondersi tra i residenti. Non è raro che, in una provincia come quella di Viterbo, una tragedia come questa tocchi direttamente qualcuno: un conoscente, un collega, un vicino di casa.

Chi lo conosceva lo descriveva come un uomo riservato ma gentile, lavoratore, padre di famiglia. Chi stamattina ha incrociato quel tratto di strada poco dopo l’incidente, racconta di aver visto una scena surreale: ambulanze ferme, lampeggianti accesi, un silenzio tagliente come le lamiere delle auto accartocciate.

Le indagini in corso e le ipotesi al vaglio

Le forze dell’ordine stanno ora analizzando ogni elemento utile a ricostruire l’accaduto. Le condizioni del manto stradale, le tracce di frenata, le testimonianze di eventuali automobilisti di passaggio e soprattutto le condizioni dei veicoli coinvolti. Non si esclude che una distrazione, un colpo di sonno o un malore possano aver innescato la tragedia.

Anche l’ora in cui è avvenuto lo scontro — le 7 del mattino — è un dettaglio non secondario: è un orario in cui molti si mettono in viaggio per lavoro, spesso con poco riposo alle spalle. E la strada, a quell’ora, può riservare insidie difficili da prevedere.

Un’altra vittima della strada

Con questo incidente, il bilancio delle vittime della strada nella Tuscia sale ancora. È un promemoria doloroso che ci ricorda quanto basti un attimo per cambiare tutto, quanto la sicurezza sulle nostre strade resti una questione ancora troppo fragile.

Ogni volta che una sirena squarcia il silenzio della campagna viterbese, non è solo un evento isolato: è la testimonianza che qualcosa va rivisto, ripensato, ricalibrato. Perché dietro ogni numero, ogni bollettino, ogni incidente, c’è una vita che si spezza. E intere comunità che restano a fare i conti con l’assenza.


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www.ilquotidianodellazio.it è stato pubblicato il 2025-04-07 10:53:56 da Redazione


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