Se 6 Parchi letterari rischiano di essere pochi: rassegna (minima) …


COSENZA In principio fu Old Calabria: il parco letterario Norman Douglas – che si estende “virtualmente” per circa duecento chilometri quadrati nelle province di Cosenza e Crotone – voleva raccontare con occhi moderni la Calabria esotica scoperta dai viaggiatori del Grand Tour. Non manca, sempre nel capoluogo bruzio, un Parco Tommaso Campanella animato dal cantastorie William Gatto – ammirato di recente al Presepe vivente di Panettieri –, tributo all’eretico frate filosofo che proprio dalla confluenza Crati-Busento passò a fine Cinquecento facendo tappa nel convento dei Domenicani, nella Cosenza dell’Accademia rifondata da Bernardino Telesio.
In un ventennio circa, queste due meritorie iniziative private con qualche sponda pubblica hanno rappresentato una declinazione inedita di marketing culturale e territoriale insieme: un input che oggi potrebbe essere messo a sistema con un bando della Regione Calabria che prevede la nascita di sei parchi culturali, dedicati a figure illustri di filosofi, scrittori e poeti.

Tra Gioacchino, Pitagora e Occhiato

Restando alla (presunta) Atene delle Calabrie, oggi sarebbe molto variegato un eventuale Parco cosentino, tra monumenti del pensiero occidentale come lo stesso Telesio e Gioacchino da Fiore e poeti della modernità come Franco Dionesalvi o saggisti del calibro di Nuccio Ordine e Marcello Walter Bruno ma anche il dissacrante liricista secentesco Duonnu Pantu, nom de plume dell’apriglianese Domenico Piro.
Nel Catanzarese non dovrà assolutamente mancare Franco Costabile – da poco ricordato nel centenario della nascita – ma anche il romano Enzo Siciliano con origini a Feroleto Antico per parte di madre, così come nel territorio vibonese sarebbe un giusto omaggio quello a Giuseppe Berto, “calabrese” per scelta più che d’adozione, accanto al mai abbastanza celebrato Giuseppe Occhiato da Mileto – autore del monumentale “Oga Magoga” ristampato dal Saggiatore nel 2022 – di cui il 27 gennaio ricorreranno i quindici anni dalla morte. E Pitagora potrebbe rappresentare Crotone?

La carica dei reggini

E poi il Reggino: dalla firma scomparsa più di recente (il sidernese Walter Pedullà) ad Adele Cambria – della quale a novembre ricorrerà il decennale della morte –, da Corrado Alvaro, voce di San Luca e unico calabrese ad aver vinto il Premio Strega, al palmese Leonida Repaci a Saverio Strati (Sant’Agata del Bianco), e poi Fortunato Seminara da Maropati, il bovalinese Mario La Cava, il poeta di Melicuccà Lorenzo Calogero e a ritroso fino al già evocato Campanella da Stilo e alla poetessa Nosside da Locri Epizefiri. Elencati così, di continuo, fanno pensare a una concrezione montuosa magari in Aspromonte coi loro profili stagliati nella roccia come i  quattro presidenti Usa scolpiti nel monte Rushmore.
Quanto basta per affermare che ogni provincia avrebbe un suo bellissimo parco letterario, con più di un nome ciascuno, e magari il sesto potrebbe abbracciarli tutti. ([email protected])

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www.corrieredellacalabria.it è stato pubblicato il 2025-01-12 14:30:42 da Redazione Corriere


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