Secondo il parere, crea una serie di “nodi problematici” che sarà necessario sciogliere in caso di approvazione
8 Gennaio 2025
Il Csm boccia la riforma della giustizia per la separazione delle carriere in magistratura. Due le delibere discusse oggi dal plenum di Palazzo Bachelet, e la più votata, con 24 preferenze, è stata quella proposta in commissione dai togati Antonello Cosentino (Area), Roberto D’Auria (Unicost), Eligio Paolini (Magistratura Indipendente), Roberto Fontana (indipendente) e dal laico in quota Pd Roberto Romboli.
“Non può non osservarsi – si legge nel documento, che nella sesta commissione aveva ricevuto cinque voti su sei – come impostare la questione della separazione delle carriere in termini di necessità costituzionale , o anche di stringente opportunità, rischi di veicolare l’idea per cui la magistratura giudicate presenta, oggi, deficit di terzietà e di imparzialità: un’idea che, tuttavia , non sembra trovare riscontro nell’esperienza concreta, sol che si pensi che, come da più parti osservato, in più del 40% dei casi le decisioni giudiziarie non confermano l’ipotesi formulata dalla pubblica accusa con l’esercizio dell’azione penale”.
Secondo il parere, la riforma crea una serie di “nodi problematici” che sarà necessario sciogliere in caso di approvazione. Inoltre “contiene un significativo cambio di paradigma i cui effetti concreti appaiono, almeno in parte, difficilmente pronosticabili”. Favorevole alla riforma l’altro parere, a firma Felice Giuffré, consigliere laico in quota FdI, che ha ottenuto 4 voti favorevoli.
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www.lapresse.it è stato pubblicato il 2025-01-08 21:42:08 da LaPresse
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