Separazione delle carriere: primo sì della Camera alla riforma, opposizione divisa

Separazione delle carriere: primo sì della Camera alla riforma, opposizione divisa



Separazione delle carriere: primo sì della Camera alla riforma, opposizione divisa

Ora il testo passa al Senato per la seconda lettura. FI: “Oggi scriviamo storia e realizziamo sogno Berlusconi”

Primo sì dell’Aula della Camera alla separazione delle carriere dei magistrati. Il via libera di Montecitorio è arrivato con 174 voti favorevoli, 92 contrari e 5 astenuti al disegno di legge costituzionale. Il centrodestra ha votato in modo compatto il provvedimento, salutandone l’approvazione con un lungo applauso. Divise le opposizioni: contrari Pd, M5S e Avs; favorevoli Azione e Più Europa; astenuta Italia viva. La riforma andrà ora in Senato per la seconda lettura. Trattandosi di un disegno di legge costituzionale servirà, dopo tre mesi, un nuovo passaggio a Montecitorio e a palazzo Madama prima dell’approvazione definitiva.

Nordio: “Spero ok entro l’estate e referendum in autunno”

“Io spero che il percorso parlamentare della riforma si chiuda entro l’estate“, ha commentato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, parlando in Transatlantico con i cronisti dopo il primo via libera alla riforma. E l’eventuale referendum “in autunno”, ha aggiunto. 

FI: “Oggi scriviamo storia e realizziamo sogno Berlusconi”

“Oggi andiamo a scrivere la storia e a realizzare il sogno del presidente Berlusconi a tutela di tutti i cittadini. Dopo 35 anni ce l’abbiamo fatta e il giudice è finalmente terzo”. Così il deputato di Forza Italia, Tommaso Calderone, intervenendo alla Camera in dichiarazione di voto sul ddl costituzionale sulla Separazione delle carriere tra magistrati inquirenti e giudicanti. “La separazione ordinamentale e non solo delle funzioni era necessaria – sostiene Calderone -. Ecco perché oggi stiamo scrivendo la storia e separando le carriere non per mettere sotto l’esecutivo il pm, come volgarmente è stato detto, ma perché ce lo impongono il Codice di procedura penale e la Costituzione”. “Oggi la politica diventa autorevolezza che difende il cittadino e resiste alle pressioni”, continua, lanciando una frecciata verso le toghe: “Le leggi le scrive il Parlamento e la magistratura si deve limitare ad applicarle. Non scendere in piazza con le magliette”.

Lupi: “Legge storica, salto di qualità per giustizia”

“Oggi siamo chiamati a esprimerci su un provvedimento di portata storica“. Così il leader di Noi moderati Maurizio Lupi, durante le dichiarazioni di voto, in Aula alla Camera sul ddl costituzionale 1917 per la separazione delle carriere in magistratura.
“Non è solo un cambiamento tecnico e istituzionale – aggiunge – ma un vero e proprio salto di qualità per il nostro sistema giudiziario e per la nostra democrazia”.
“Facciamo un appello per ridare forza e dignità al Parlamento – aggiunge -. Lasciamo perdere i copioni tradizionali. Crediamo che la separazione delle carriere sia lo strumento migliore per cambiare la giustizia. Qualcun altro dica altro ma ci si confronti nel merito”.

Separazione carriere, in aula selfie deputati Lega, proteste Pd

Selfie di gruppo dei deputati leghisti, in aula alla Camera, dopo la dichiarazione di voto della collega Simonetta Matone sul ddl costituzionale. Gli scatti hanno ‘disturbato’ i parlamentari Pd che si sono lamentati perché era in corso l’intervento della responsabile Giustizia dem Debora Serracchiani. Il presidente di turno Giorgio Mulè è quindi intervenuto. “Del resto il senso delle istituzioni non si acquista un tanto al chilo”, la replica di Serracchiani.

Separazione carriere, Pd: “Con premierato e autonomia smantella Costituzione”

“La forma è sostanza. Non possiamo non dirle, ministro, che siamo sconcertati dal fatto che una riforma di tale importanza non sia stata proposta cercando il massimo accordo ma sia stata definita ‘blindata’ da lei e dalla premier. E’ un testo del Governo e noi non lo abbiamo neanche visto passare, anche una forza della maggioranza che aveva alzato la testa è stata costretta a riabbassarla”. Così la deputata e responsabile Pd Debora Serracchiani intervenendo in aula alla Camera nel corso delle dichiarazioni di voto sul disegno di legge costituzionale sulla separazione delle carriere, annunciando il voto contrario del suo gruppo. Questa riforma produrrà l’indebolimento dell’ordine giudiziario“, ha aggiunto.

“A noi sembra chiaro l’intento punitivo di questa riforma che ha anche un chiaro intento ideologico che la accompagna. Ma c’era proprio bisogno di questa riforma? Non potevate occuparvi del sovraffollamento delle carceri, del processo penale che non funziona, della giustizia sotto organico? Noi spiegheremo ai cittadini cosa vuol dire separazione delle magistrature e spiegheremo che voi insieme al premierato e all’autonomia differenziata state smantellando costituzione. Del resto cosa vi interessa di una Costituzione che non avete neppure scritto? Per questo noi siamo fermamente contrari”, ha concluso Serracchiani.

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www.lapresse.it è stato pubblicato il 2025-01-16 13:40:20 da LaPresse


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