Il chirurgo del Papa è indagato. Quello che nel 2022 era un esposto depositato ai carabinieri del Nas adesso si è trasformato in un fascicolo costato al professor Sergio Alfieri l’iscrizione nel registro degli indagati della Procura di Roma con l’accusa di falso in atto pubblico: avrebbe firmato il registro degli interventi operatori ma in molti casi non era lui a operare quei pazienti. Il tutto al Policlinico Agostino Gemelli di Roma.
A presentare l’esposto sulla base del quale è stata aperta un’inchiesta della procura di Roma che vede indagato, per falso in atto pubblico, è stato il giornalista della Stampa Paolo Festuccia, autore dello scoop firmato oggi sullo stesso quotidiano
La firma del chirurgo su varie operazioni negli stessi orari
Secondo le indagini, il dottore che per due volte ha operato Bergoglio all’addome avrebbe partecipato a convegni e incontri, tuttavia nei registri delle sale operatorie risulterebbe la sua firma. Alfieri, come ha rivelato La Stampa, avrebbe firmato le operazioni di più pazienti negli stessi orari, anche quattro alla volta secondo l’esposto. In altre parole Alfieri firmava e la sua equipe lavorava. Da qui i malumori sorti in sala operatoria e la conseguente acquisizione delle cartelle cliniche da parte degli investigatori. La ricostruzione dei pubblici ministeri parte da luglio 2022 e l’ipotesi su cui si indaga è quella di un collaudato sistema che grazie all’alternanza delle firme nel registro operatorio permettesse al chirurgo di fare più interventi in regime privato .
Alfieri: “Sono molto sereno”
“Sono molto sereno”, dice adesso il dottor Alfieri, già nel consiglio di amministrazione della Fondazione Policlinico Gemelli, nella Consulta Vaticana e direttore scientifico dell’ospedale Gemelli-Isola Tiberina, ex Fatebenefratelli. “Di base sono una persona serena, mi sono sempre comportato bene, non le dico nulla. L’inchiesta? Non commento articoli pubblicati sui giornali. Come mi sento? Cosa vuole che le dica, sono persona serena” conclude lo specialista.
“Il professor Alfieri è certo di aver sempre operato nel pieno rispetto delle regole. Non conosciamo nulla del merito della vicenda se non quanto appreso da notizie di stampa. E non abbiamo mai ricevuto alcuna contestazione o avviso dalla Procura”. Dice invece il professor Carlo Bonzano, che assiste Sergio Alfieri. “Quando saremo messi in condizione di conoscere gli addebiti ipotizzati e gli elementi su cui si assume essi poggino – prosegue – come sempre avremo un atteggiamento di piena lealtà collaborativa con l’autorità giudiziaria al fine di chiarire quanto prima ogni profilo”.
Sulla vicenda interviene anche il Policlinico Universitario Agostino Gemelli che esprime la propria “fiducia nei confronti della magistratura che sta svolgendo le indagini, alla quale continua ad assicurare la più ampia collaborazione”. Nella nota si respinge al contempo “qualsiasi strumentale tentativo di offuscare l’operato di una struttura che ogni giorno eroga, a tutti coloro che vi si rivolgono, cure di elevata e riconosciuta qualità”. Il Policlinico esprime inoltre la “massima fiducia nell’operato del Professor Alfieri”.
Il comunicato del Policlinico Gemelli
I Policlinico Agostino Gemelli, con riferimento alle notizie di stampa su una indagine della Procura della Repubblica di Roma, esprime la propria ?ducia nei confronti della magistratura che sta svolgendo le indagini, alla quale continua ad assicurare la più ampia collaborazione, nell’ottica di chiarire ogni aspetto. Nel contempo, esprime la massima ?ducia nell’operato del Prof. Sergio Al?eri e nelle sue indiscutibili qualità professionali ed umane.
Il Policlinico Agostino Gemelli – senza entrare nel merito delle molte inesattezze contenute nel lungo articolo pubblicato oggi – respinge qualsiasi strumentale tentativo di offuscare l’operato di una struttura che ogni giorno eroga, a tutti coloro che vi si rivolgono, cure di elevata e riconosciuta qualità.
Il Policlinico Gemelli è un ospedale di eccellenza, le cui procedure e processi sono verificati e valutati da autorevoli enti internazionali (in particolare la Joint Commission International): quale Fondazione non profit, persegue, al tempo stesso, la massima efficienza, qualità e umanità delle cure cliniche e delle soluzioni organizzative, unitamente al rigoroso rispetto delle procedure e della legalità a tutti i livelli.
roma.repubblica.it è stato pubblicato il 2023-12-14 14:47:24 da [email protected] (Redazione Repubblica.it)
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