Arco e frecce per abbattere la
selvaggina, cinghiali compresi. L’emendamento della Lega,
passato poco prima della mezzanotte tra il 27 e il 28 luglio nel
Consiglio regionale della Liguria, non piace affatto agli
ambientalisti e ad alcuni cittadini che, parlando di ‘barbarie
legalizzata’ hanno inviato con il sistema del mailbombing una
lunga lettera ai consiglieri regionali e al presidente Giovanni
Toti.
“Non esiste un concetto universale di ciò che è etico e ciò
che non lo è – si legge nella mail -, dipendendo questa
valutazione da tempi, luoghi, culture e persone diverse.
Certamente l’uomo preistorico avrebbe trovato bizzarre e
incomprensibili queste discussioni. Non siamo più però nella
preistoria e almeno qualche base etica comune dovrebbe
sussistere, la prima essendo che non si dovrebbe infliggere a
nessuno sofferenza non necessaria. La delibera approvata non
rispetta questa base: i cacciatori con l’arco non sono tutti
campioni olimpici (e del resto anche i tiratori olimpici non
fanno sempre centro perfetto, altrimenti non esisterebbero le
competizioni) ed è fin troppo facile ipotizzare situazioni con
animali trafitti da una freccia che vagano e agonizzano anche
per giorni. C’è un motivo – prosegue la lettera – ed è la
maggiore efficacia e precisione, per cui i moderni fucili hanno
sostituito gli archibugi, gli archibugi hanno sostituito le
spade e le frecce, e le spade e le frecce hanno sostituito le
clave. Fino a che punto di barbarie vogliamo tornare indietro
nel tempo?”. In queste ore è stata pubblicata una petizione in
Internet per “fermare questa gratuita mattanza”.
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