ANCONA – La richiesta arriva, mediante emendamento, dal Partito Democratico. Sottolineato nuovamente, in una nota, dal consigliere comunale del PD dorico, Giacomo Petrelli. Si parla di ZES, Zone Economiche Speciali, allestite per favorire la creazione di condizioni favorevoli sotto il profilo economico, finanziario ed amministrativo in alcune aree del paese: il fine ultimo è sviluppare in alcune aree, imprese già presenti e di coinvolgerne nuove. Aree, in sostanza, geograficamente delimitate e identificate, che comprendano territori anche non adiacenti tra loro economicamente connessi e che comprenda almeno un’area portuale. Abbastanza diffusa in tutto il resto del Mondo, in Italia potrebbe prevedere anche le Marche che si andrebbero ad aggiungere ad Abruzzo, Basilicata, Molise, Calabria, Campania, Pugila, Sicilia e Sardegna.
Vantaggi? Diversi, a partire da agevolazioni fiscali e finanziarie, senza contare che per le caratteristiche di unicità, lo scalo portuale dorico sarebbe un riferimento essenziale per l’intera Zona Economica unica del Mezzogiorno. Da qui, la nota di Petrelli: «Le Zes sono strumenti normativi che aiutano ad attrarre investimenti a partire dai porti di riferimento. Si può fare anche per le Marche. Perché il Acquaroli non si batte per questo? Perché non lo fa Silvetti? Non esistono solo le feste. Pensate allo sviluppo del porto». Il tema dibattuto continua quindi ad essere centrale nelle agende, anche in considerazione della valenza strategica della struttura presente nel capoluogo marchigiano.
www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2023-10-20 15:47:23 da
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