Si salvano i conti, non i pazienti. Il paradosso degli ambulatori vuoti

Si salvano i conti, non i pazienti. Il paradosso degli ambulatori vuoti



ROCCASTRADA. Succede quando i pazienti diventano numeri e non persone. E anche quando il medico di base non vuole più farlo nessuno, tutti ad inseguire qualche specializzazione che, forse, potrà garantire una maggior remunerazione, nel pubblico e nel privato, ma che toglie quel rapporto genuino con i “tuoi” assistiti. Un rapporto umano che ha un valore maggiore di qualche euro in  più.

Nei paesi il medico di base, una volta medico condotto, è sempre stato un punto di riferimento. Come il parroco, il maresciallo dei carabinieri e il sindaco. Ora questo legame è stato spezzato, da logiche economiche e burocratiche che riorganizzano il sistema, dove riorganizzare è sinonimo di tagliare.

A Roccastrada e Roccatederighi il problema è serio. Qui gli ospedali sono lontani, i più vicini sono a Massa Marittima e Grosseto. Qui il presidio del territorio è degli anziani, perché i giovani se ne vanno, ma come tali gli anziani si ammalano. E hanno bisogno di assistenza, magari vicino a casa. Anche solo di un consiglio.

Altrimenti si fanno accompagnare a Grosseto e intasano il pronto soccorso. Non la fermi l’acqua con le mani. Se tagli da una parte, il problema ti si genera da un’altra.

Così il sindaco di Roccastrada, Francesco Limatola, ha preso carta e penna ed ha scritto una lettera denuncia.

Che vale per Roccastrada e Roccatederighi, ma la nostra Maremma è piena di casi analoghi.

«Lo sviluppo e la crescita di un’intera zona della Maremma interna – scrive il sindaco – rischia di essere messa in discussione dalla carenza di servizi sanitari territoriali. Gli ambulatori del capoluogo, Roccastrada, e di un’altra importante frazione, Roccatederighi, oggi sono pressoché inesistenti.  Questo caso in particolare indica una modalità irrealistica e incontrollata di approccio ai problemi reali».

«Il paradosso è, infatti, che nei due centri abitati con il ritorno del medico il servizio anziché aumentare si è contratto».

«Mentre, infatti, nel mese di ottobre i medici dell’aggregazione funzionale territoriale con il progetto carenza assistenziale hanno garantito la copertura del servizio per sei ore a Roccastrada e per quattro ore a Roccatederighi, oggi con la dottoressa Lolli la presenza del medico è di sole due ore». 

Due ore di ambulatorio non bastano

«Due ore di ambulatorio non rispondono neppure alle più elementari esigenze di presidio sanitario. Questo è il frutto drammaticamente perverso di un sistema che guarda alla correttezza burocratica e non al benessere del cittadino».

«La situazione complessa determinata dalla mancanza dei medici non può essere scaricata sulla gente. È una condizione insostenibile almeno da alleviare in attesa di soluzioni organiche».

«La presenza di un’alta percentuale di anziani impone un comportamento responsabile delle istituzioni e una disponibilità degli operatori anche oltre le funzioni assegnate formalmente».

Serve uno sforzo eccezionale, a partire dalla Asl

«Bisogna comprendere che è necessario uno sforzo eccezionale di tutti a partire dalla Asl. I Comuni già lo stanno facendo mettendo a disposizione ambulatori, computer e tutto quello che i medici chiedono. Non si tratta di gestire il presente come se fosse ordinario perché continuando così è a rischio la salute di molti cittadini».

«Richiedo di intervenire subito e, se non ci sono altre soluzioni, almeno tornare  al progetto di carenza assistenziale che nella sua provvisorietà offre un’assistenza migliore e può  garantire così l’apertura degli ambulatori di Roccatederighi e Roccastrada a un numero superiore di pazienti».


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    Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità.
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www.maremmaoggi.net è stato pubblicato il 2024-11-09 18:26:56 da Guido Fiorini


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