Sicilia, elezioni nelle Province: trasversalismi e strane alleanze

Sicilia, elezioni nelle Province: trasversalismi e strane alleanze


PALERMO – Ci sono le vittorie ‘in coabitazione’, come quella di Agrigento, e quelle dove il sospetto del “tradimento” viene messo su pubblica piazza dagli stessi protagonisti, come nel caso di Enna. Trasversali furono le alleanze per le elezioni provinciali nei sei Liberi consorzi della Sicilia, e tali sono stati anche i risultati provenienti dalle urne che hanno segnato il ritorno al voto per gli enti di area vasta.

Province, le alleanze variabili

L’esito dell’elezione che ha coinvolto sindaci e consiglieri comunali dice che i partiti in campo hanno subito le decisioni dei big locali. Ben poco peso hanno avuto le alleanze canoniche e ancor meno sono valsi gli scenari che a livello regionale descrivono un centrodestra al governo e un centrosinistra all’opposizione.

Quando la politica si cala sui territori a vincere è la ragion di Stato, la necessità di scommettere sul cavallo vincente e di passare all’incasso, magari in futuro, con un proprio referente alla ex Provincia. In questo scenario le alleanze per le elezioni nelle province si sono fatte fluide e i loro confini difficilmente individuabili. Le coalizioni si sono divise e speso anche gli stessi partiti si sono spaccati.

Enna, accuse di tradimento in Forza Italia

Accade così che persino in una disputa apparentemente chiara come quella per la ex Provincia di Enna, la contea più ‘rossa’ di Sicilia e regno dell’ex senatore Pd Mirello Crisafulli oltre che del deputato regionale Dem Fabio Venezia, arrivi il sospetto di un “tradimento”. Una voce nel fronte che sosteneva il sindaco di Nissoria Rosario Colianni, sconfitto da Piero Capizzi, lancia un’accusa pesante. L’indice puntato è quello dall’europarlamentare di Forza Italia Marco Falcone, contro la deputata regionale del proprio partito Luisa Lantieri.

Falcone contro Lantieri

“Il risultato delle Provinciali a Enna è stato chiaramente condizionato da alleanze innaturali e dal consociativismo non più occulto che, purtroppo, caratterizza la gestione di Forza Italia in quel territorio”, mette a verbale l’ex assessore regionale all’Economia. Falcone cita espressamente Lantieri: “Non ha mai reciso i legami con il Pd, il partito in cui militava fino a poco tempo fa”.

La replica non si è fatta attendere: “Sono sconcertata dalla reazione scomposta di Falcone. Accuse ingiuste, guardi ai dati, a Colianni mancano decine di voti e neanche io avrei potuto controllare ogni singola preferenza. Chi oggi grida al tradimento dovrà rispondere alla base degli elettori”.

Le strane alleanze di Agrigento

Emblema del trasversalismo la sfida di Agrigento, dove Giuseppe Pendolino, sindaco di Aragona diventa presidente del Libero consorzio grazie a un’alleanza anomala tra il tandem Grande Sicilia-Forza Italia e pezzi di Pd e M5s, con la regia dell’ex assessore regionale Roberto Di Mauro (Grande Sicilia) e del capogruppo Pd all’Ars Michele Catanzaro che in questo modo rafforza la sua posizione interna ai Dem in chiave congressuale. Dentro c’è anche Italia viva, che ha festeggiato il “suo” candidato presidente.

Un accordo contro il quale a lungo si battuta la Dc di Totò Cuffaro, che nella sua roccaforte non è riuscita a candidare un proprio nome. Sconfitto Stefano Castellino, candidato di Fratelli d’Italia sostenuto dal resto del centrodestra. Lo stesso aveva fatto, ma dall’altro campo, Controcorrente con il deputato Ismaele La Vardera che aveva criticato apertamente Pd e M5s per la scelta di piazzare alcuni candidati nelle liste di Pendolino.

Quinci vince a Trapani ma non è solo civismo

Salvatore Quinci vince a Trapani e ma la sua candidatura civica, sostenuta dal centrosinistra e rivendicata dal segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo, contiene spinte provenienti dal centrodestra. Pezzi di FdI e di FI hanno voltato le spalle al candidato ufficiale del centrodestra, il sindaco di Castelvetrano Giovanni Lentini, che non l’ha presa bene: “Una parte importante di Forza Italia ha votato contro la mia candidatura”. In provincia di Trapani Forza Italia ha due correnti, una fa capo al coordinatore provinciale del partito Tony Scilla (vicino a Lentini) e un’altra, invece, al deputato regionale azzurro Stefano Pellegrino. Quinci, tuttavia, non ha la maggioranza in Consiglio.

Caltanissetta, centrodestra e FdI divisi

Centrodestra spaccato anche a Caltanissetta, dove il sindaco del capoluogo Walter Tesauro vince grazie all’apporto di Forza Italia e Grande Sicilia, e con il sostegno dei meloniani nisseni. FdI Caltanissetta aveva infatti contestato la scelta dei vertici regionali del partito di schierarsi con l’altro candidato del centrodestra, Massimiliano Conti. A Caltanissetta il centrosinistra era in campo con uno schema classico ma Terenziano Di Stefano, sindaco di Gela, non è comunque riuscito ad approfittare delle divisioni dell’altro campo.

Anche a Ragusa centrodestra spaccato

Così è stato anche per il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, che ha assistito alla vittoria di Maria Rita Schembari, prima cittadina di Comiso, per l presidenza del Libero consorzio di ragusa. Anche in questo caso il centrodestra era diviso, con Dc e Noi moderati che sostenevano Gianfranco Fidone, sindaco di Acate.

Siracusa, sorridono Azione e Grande Sicilia

A Siracusa Azione brinda alla vittoria del sindaco di Ferla, Michelangelo Giansiracusa, capo di gabinetto dell’uomo forte di Carlo Calenda in Sicilia, Francesco Italia, che guida Palazzo Vermexio. Superato il concorrente del centrosinistra, Giuseppe Stefio, sindaco di Carlentini, grazie soprattutto al sostegno di Grande Sicilia e di pezzi di Forza Italia.

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livesicilia.it è stato pubblicato il 2025-04-29 06:04:00 da Salvo Cataldo


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