SICUREZZA L’AQUILA: OPPOSIZIONI, “CASE FAMIGLIA FUNZIONANO, SERVONO LUOGHI DI AGGREGAZIONE” | Ultime notizie di cronaca Abruzzo

SICUREZZA L’AQUILA: OPPOSIZIONI, “CASE FAMIGLIA FUNZIONANO, SERVONO LUOGHI DI AGGREGAZIONE” | Ultime notizie di cronaca Abruzzo


L’AQUILA – “Ogni forza politica della maggioranza di destra ha solo recentemente sentito l’urgenza di offrire la propria ricetta per il ripristino della sicurezza in città: chi ha invocato l’esercito, chi ha esteso il Daspo, chi avrebbe voluto la celere”. E ancora, “ci rammarica non aver avuto un confronto scevro dai pregiudizi poiché sono proprio quelli che portano le riflessioni e le azioni conseguenti fuori dalla realtà dei fatti: gli episodi di violenza occorsi in questi mesi in centro storico che tanto hanno scosso l’opinione pubblica sono localizzati tutti in aeree recuperate della città, non nelle zone rosse né in palazzi fatiscenti, a dimostrazione di quanto la nostra attenzione di amministratori si debba focalizzare anche sulla ricostruzione sociale e sulla mancanza di luoghi di aggregazione per i giovani oltre che sul problema della carenza di personale delle forze dell’ordine e della Polizia Municipale, sull’implementazione della videosorveglianza con l’approvazione di un regolamento attuativo e sul potenziamento l’illuminazione pubblica laddove carente”.

Sono alcuni passaggi contenuti in una nota dei gruppi di opposizione L’Aquila coraggiosa, L’Aquila nuova, il Passo possibile e Partito democratico, sulla questione sicurezza cittadina a seguito della commissione consiliare, che si è tenuta questa mattina nel capoluogo abruzzese.

Presenti l’assessore alle Politiche sociali del Comune dell’Aquila Manuela Tursini e il segretario generale Lucio Luzzetti, dirigente ad interim del settore politiche sociali.

“Il sindaco – sostengono nella nota – ha tentato di tranquillizzare i cittadini con la firma di un secondo protocollo in Prefettura che ricorre alle segnalazioni delle guardie giurate tramite i numeri di emergenza: una firma di certo vale più di un auspicio. Nonostante questo, forse giudicando l’azione insufficiente, la consigliera Katia Persichetti, dello stesso gruppo politico del primo cittadino, ha pensato bene, con un’urgenza che è andata irritualmente in deroga a qualunque norma di convocazione, di richiedere e ottenere in tempi record una seduta di III Commissione Sociale”.

“La seduta, svolta stamane – Proseguono -, avrebbe dovuto tenersi alla presenza delle forze di polizia, dei carabinieri, della polizia municipale e dell’assessore competente a quest’ultima, Laura Cucchiarella. Nella convocazione, tra le varie tematiche da dibattere, mai esplicitate nel testo della richiesta, insisteva quella ‘relativa alla verifica delle condizioni delle case famiglia e dei relativi ed eventuali disagi degli occupanti minori’ senza però inserire tra i convocati, dunque tra gli auditi, gli educatori delle case famiglia, quasi a istruire un dibattito in assenza di contraddittorio. In aula però non si sono presentate né le forze dell’ordine né incredibilmente quelle di Polizia Municipale, mentre erano presenti sia gli educatori di alcune case famiglia presenti sul territorio che il Settore Sociale del Comune”.

“Un fuori programma che ha costretto il presidente della Commissione a far intervenire loro nella discussione – si legge ancora – e, dopo quattro ore di dibattito, a sgomberare il campo dai pregiudizi sul loro funzionamento, regolato da norme e controlli. Non possiamo che ringraziare l’assessora al Sociale Manuela Tursini e il dirigente Luzzetti per aver dimostrato, con la dovizia dei dati e della conoscenza, come l’istituto delle case famiglia sul territorio sia funzionante e come spesso il lavoro messo in campo vada oltre l’ordinario nell’esclusivo interesse dei minori sotto tutela; nell’ottica di collaborazione sui temi importanti per la collettività che sempre contraddistingue la nostra azione politica accogliamo anche la proposta di legge regionale dell’assessora Tursini per la regolamentazione dell’accreditamento delle case famiglia in Abruzzo, purché parta dal Consiglio comunale e faccia diventare L’Aquila capofila regionale delle buone pratiche per il Sociale”.

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