Sicurezza sul lavoro, ispezioni sui cantieri del Raccordo Sicignano…


“Dopo lo sciopero nazionale di due ore e i presidi delle Prefetture di Potenza e Matera di mercoledì scorso, voluti da Cgil e Uil insieme alle categorie degli edili e dei metalmeccanici, l’attività di controllo da parte dell’Unità Operativa Complessa di Medicina del Lavoro e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro della Asp Basilicata in cantieri di lavori del Raccordo Sicignano-Potenza, è una prima buona risposta in tema di sicurezza sul lavoro“.

Lo afferma il segretario regionale della Uil Vincenzo Tortorelli sottolineando che:

“a seguito delle ispezioni effettuate sono state comminate diverse prescrizioni penali per violazione della normativa di sicurezza.

E’ stato accertato quello che il sindacato denuncia da sempre: nel sistema del subappalto si annida il rischio maggiore per le condizioni di lavoro e di salute dei lavoratori per l’effetto perverso di aziende che pensano solo a ridurre i costi.

E come è stato rilevato nell’attività di controllo non basta subappaltare per lavarsene le mani rinunciando ad esercitare le funzioni di vigilanza previste.

Con lo sciopero e i sit-in di Potenza e Matera anche i lavoratori lucani hanno con forza denunciato l’inaccettabile catena di morti sul lavoro, mediamente 3 al giorno, che segna drammaticamente il Paese e i luoghi di lavoro.

Allo stesso tempo hanno incalzato tutto il sistema delle imprese ad investire sulla salute e sulla sicurezza, chiedendo al governo nuove leggi per impedire anche nel privato la logica dell’appalto al massimo ribasso, per superare l’illegalità e garantire ai lavoratori e alle lavoratrici l’esercizio di tutti i diritti contrattualmente dovuti.

Purtroppo l’attenzione che il Governo e la ministra Calderone stanno riservando alla sicurezza sul lavoro è certificata dagli inesistenti interventi in manovra e dal numero degli incontri che si sono svolti con le parti sociali: l’ultima convocazione risale addirittura allo scorso mese di luglio. Un silenzio assordante, nonostante sia stata presentata unitariamente una piattaforma sul tema sin dal novembre del 2021. Tutto ciò mentre nel “Pacchetto Sommerso”, presentato dal Governo, è previsto un intervento volto a premiare quei datori di lavoro che “intenzionalmente” evadono contributi e premi derivanti dall’impiego di lavoratrici e lavoratori in nero.

A loro viene concessa una premialità consistente in un condono mascherato, realizzato attraverso una forte riduzione di sanzioni.

Ricordiamo che lavoro nero significa non rispetto dei diritti sanciti dal nostro ordinamento, compreso il non rispetto delle norme su salute e sicurezza, spesso causa di infortuni e morti sul lavoro.

Inoltre, è stata proposta una “zona franca” di 18 mesi in virtù della quale le aziende che sono state controllate una volta, non verranno più verificate per quel tempo.

Invece che rafforzare l’organico degli ispettori del lavoro per l’attività di controllo, che oggi vedono coinvolte meno di 10 aziende ogni 100, oltre a quelli che sono e stanno per essere assunti, decisi dal Governo Draghi, si pensa di rinunciare ai controlli per razionalizzare le forze.

Far passare, poi, questo pacchetto come quello salvifico sul tema salute e sicurezza ci appare ridicolo e irrispettoso delle persone che muoiono giornalmente sul lavoro nel nostro Paese.

Ma le Regioni e nello specifico la Basilicata devono esercitare il ruolo e le competenze demandate in tema di sicurezza.

Ogni Regione deve dotarsi del “Piano della Sicurezza Regionale attraverso una fase preventiva sulle aree più a rischio e sempre osservando le direttive nazionali.

Per questo oltre al Governo incalzeremo anche la Giunta Regionale a fare fino in fondo la sua parte”.



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www.potenzanews.net è stato pubblicato il 2024-02-24 17:18:08 da Marilena


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